Di nuovo 'ste scarpe, che palle

Ho veramente sfrangiato le palle con queste scarpe. Ho passato dei MESI a cercarle, e non dico mesi per intendere "tanto tempo", intendo proprio mesi e ho le prove: ho iniziato a pensarci a novembre dell'anno scorso e le ho trovate a settembre.
Non è che io passi il mio tempo a negozi, ANZI, ma presente quando hai in mente qualcosa e sai precisamente come dev'essere ma non la trovi da nessuna parte? Non è che puoi accontentarti di qualcosa a caso se tu hai in mente QUELLO.
Bene, quel giorno di shopping con poche speranze le ho trovate. Testimonianza fotografica:


Mado' che brutta foto.
Non è che sono una distruttrice di scarpe, sono così appositamente rovinate che fa figo. Tipo le Converse che neanche ti fanno fare lo sforzo di portarle per sporcarle un po' e te le fanno già belle e fatte.

Il problema poi, è quando per caso passi di nuovo davanti al negozio e in vetrina vedi le tue scarpe ma in un colore diverso, e bello!
Ma queste sono più belle, sono BICOLORI! Io all'inizio le volevo bicolori, le volevo beige e color cuoio e queste sono beige e marroni che ci assomiglia tanto! E poi sono in vernice, sono TOTALMENTE diverse, farebbe tutto un altro effetto. E' una traggedia.


Che ansia.
Le voglio. Non voglio fare scambio, voglio anche queste oltre alle mie.
E' lecito comprare due scarpe identiche ma di colori diversi?
E' lecito spendere 125 euro per comprare due scarpe identiche ma di colori diversi?
Ciao, vado a piangere in posizione fetale sotto il tavolo.

Questo post non s'ha da scrivere

Son qua dalle 14.20 con questa pagina aperta e boh, non mi viene.
Ho pensato di lasciar perdere, tanto ho un altro post in sospeso, oppure di fare un'altra wishlist visto che ho salvato altre ventordici foto nella cartella VOGLIO, ho guardato tutta la collezione Zara Donna e TRF, mi sono persa nelle foto di coltelli da ceramica e stampi da dolci, deciso di iniziare la dieta seriamente (molto intelligente la settimana prima di Natale), aggiunto 7 blog su Bloglovin, letto post a caso delle scellerate (♥) che commentano qui, guardato la fine di "Amore a mille miglia" e su youtube la scena di Love Actually dove Mark mostra i cartelloni a Juliet.

E ancora non mi viene.

E' possibile adorare le commedie romantiche e piangere e commuoversi sempre pur essendo l'antitesi del romanticismo?
C'è stata questa cena. E un dopocena.
Una persona normale avrebbe avuto quell'ansia da "Oddio spero di piacergli", io avevo quella da "Oddio spero che non mi piaccia".
Che poi, avere quell'ansia vuol dire che ormai la frittata è fatta.
Questo paragone non mi piace perché la frittata è buona e questa situazione no.

Il messaggino del buongiorno e della buonanotte. Le telefonate lunghissime. Uscire tutti i fine settimana con la stessa persona. E se invece quella sera ho voglia di riguardare "500 days of Summer" e le interviste di Letterman su youtube? Perché non mi risponde? La gelosia. Quindi non posso più sorridere al personal trainer o scrivere su twitter del bel tatuato che fa pesi.
Non ce la posso fare.

Vabbè, che post di merda.

In palestra

Arrivo, entro in spogliatoio e non c'è nemmeno una donna, NEMMENO UNA.

In compenso, l'area pesi è piena di uomini che alzano pesi, fanno addominali, tirano corde il tutto emettendo grugniti tipo NMMBBBBBRAAAARGHRHGAAAAHHHHHHHH.
Sono belli da guardare gli uomini mentre fanno palestra, di quelle facce sofferenti mentre alzano due pesi da 40 kg che pare che vomitino lo stomaco da un momento all'altro. Io mica faccio così mentre alzo i miei pesetti da 2 kg l'uno.
Però è una cosa abbastanza imbarazzante devo dire, io che faccio pause di 5 minuti tra un attrezzo e l'altro fingendo di avere tantissima sete e di dove mandare lunghissimi sms per aspettare che un armadio si alzi dalla panca dove è semplicemente seduto a chiacchierare perché non voglio andare a chiedergli di spostarsi.
Io, che cambio 14 macchine diverse e in ognuna devo spostare il peso da 40-50-60 a 15-17.5-20.
Io, che me ne sto per gli affari miei e il nuovo personal trainer invece che andare da loro viene da me (ciao Andrea, sei carino, parli strano però, sei friuliano?) a dirmi "Ahahah non vedo mai nessuno in palestra con le magliette da calcio". Cioè antisgamo proprio, se l'ho capito perfino io che sono l'ultima delle sceme.
Ma io dico, che razza di approccio è? Non ci siamo mai visti e queste sono le prime parole che mi rivolgi? Almeno pensaci un attimo e dimmi qualcosa a cui io possa dare una risposta che non sia "Eh sì, ne ho tante *risatina idiota*".
Impedito.
Se sono io a chiederti come ti chiami vuol dire proprio che sei impedito. Sempre io, quella che non ha il coraggio di chiedere alla gente di spostarsi da un affare che non sta usando.

Mi raccomando Andrea, vedi di esserci venerdì alle 3, che Fabio ciacola ciacola ma non mi piace e ha pochi capelli e ride troppo.

PS: Quindi, alla fine mi iscrissi in palestra, con l'intento di buttare giù un po' il culo (disse la ragazza alle 00.08 prendendo dalla confezione l'ennesimo mini wafer)

Xmas wishlist (in inglese che fa figo)

L'ha fatta la Ferragni e non la posso fare io?
Ecco la mia wishlist per Babbo Natale, da leggere "quello che prossimamente mi comprerò da sola".
Non metto il tastino "buy" perché a me nessuno mi paga per scrivere che voglio questo e quello, se qualcuno volesse sono qua eh, sempre povera.


* Senza veli, Palahniuk - Dannazione, Palahniuk - Il lercio, Welsh: i due libri che mi mancano per avere l'opera omnia (mado' come sono intelliggente) più uno di Welsh che mi manca. Madreh, ci ho provato a leggere i libri tu chiami "normali", ma sia la chick lit sia "Mille splendidi soli" che mi era stato descritto come capolavoro mi hanno fatto addormentare, quindi adesso voglio solo tornare ai miei amati autori dalle storie psicopatiche, quelli che devo nascondere dalla libreria quando cerchi qualcosa da leggere.
* Jasper - Smoky blue Mavala: i colori delle feste. Oh, anche un nero magari opaco, che quello che ho sta per finire.
* Stivali bassi color cuoio, va bene anche se non sono Fratelli Rossetti, magari un pochetto più bassi sul polpaccio perché questi mi sa che fanno effetto cotechino.
* Il bracciale di perle nere di Tiffany, che scopro oggi esistere anche in blu. Ma va bene anche un bracciale con le perle nere che non costa 610€ e non è di Tiffany, qualcosa che si intoni ai miei orecchini Swarovski.
* Cappottino Fay corto grigio con profili neri. Costa tipo 800-900 euro, ciao.
* Matita nera waterproof Dior che l'ho quasi finita. Oppure un eyeliner facile da mettere, anzi meglio tutti e due, che già mi vedo prima di uscire a mettere l'eyeliner rinunciare dopo 4 secondi e ripiegare sulla matita. Zitella non sei sola.
* Bustina Prada: non ho capito se hanno una funzione particolare ma non credo, ma se ce l'avessi andrei in giro cercando scuse per tirarla fuori dalla borsa.
* 500 days of Summer - Love Actually: solo due esempi tra mille mila film che mi fanno felice.
* Le 10 serie di Friends: Chandler mi manchi.
* Cipria Dior: quasi finita anche questa. E poi siccome io sono una persona elegante/che non sbaglia mai/per niente goffa mi si è tutta rotta perché l'ho fatta cadere nel lavandino.
* Maglione grosso a coste Hilfiger, rosino chiaro. Meglio in un altro colore dato il colore della mia faccia da malato-in-fin-di-vita. Oppure con la fantasia jacquard che fa tanto figo adesso? Sono così carini quei maglioncini pesanti con le gonnelline frufru. Ma poi mi vergogno e mi sembro Darcy in Bridget Jones, uffa.
* Mascara Lancome Hypnose perchè NO, Diorshow non è meglio! Anzi, Diorshow che sei nel mio bagno da troppo tempo, finisci subito, ddddai.

Basta, cioè no. Continuano a venirmi in mente cose che voglio, ma son stufa di aggiornare la foto sopra quindi basta. Magari poi faccio il sequel, che oggi vado in cerca di regali e ho paura del numero di cose che vedrò e mi piacerà.

Pellicce o no, l'indecisione

Stavo pensando a qual è la mia posizione sulle pellicce.

E' un po' come quando alle superiori c'era il tema argomentativo: 3 colonne mezza di ha ragione lui, ma anche lui, ma anche lui quindi la mia opinione è una via di mezzo.
Gli animalisti hanno ragione, ma non posso permettermi di dirlo visto che mi piacciono le braciole e il pollo in umido con la polenta e quando compro scarpe, cinture e borse gli unici motivi per cui faccio caso a pelle/ecopelle sono la qualità e il prezzo. Allo stesso modo non accetto critiche se non compri scarpe e borse in pelle perché ci sono delle valide alternative ma mangi carne: siamo quasi nel 2012 e ci sono valide alternative anche per mangiare, quindi non farmi la morale.
Se invece sei vegetariano e non possiedi capi in pelle e pelliccia lo accetto, in quel caso chino la testa, arrossisco, taccio e mi vergogno.

La mia opinione sulle pellicce è particolare.
Avrò avuto 12-13 anni che la zia ricca in visita a casa mi ha dato la sua pelliccia da portare all'attaccapanni:
Zia, ma questa è vera o finta?
E' vera!
...e le mie mani lasciarono improvvisamente il visone cadere per terra creando lo sconcerto del parentame tutto.

Il pelo non mi piace, che sia vero o finto non mi piace dal punto di vista estetico, in più quello vero mi fa schifo al tatto. E' stata dura in questi anni comprare i cappotti, in un mondo in cui il 97% della gente sotto i 30 anni ha il Woolrich o un fac-simile è un problema da non poco.

Ho una sola cosa in pelo, e sono i miei caldissimi stivali pelosi da inverno, una delle poche cose che madreh ha tenuto dei suoi 20anni.
Lei li ha usati 5 volte in 35 anni, sulla neve, e io li ho rovinati portandoli quasi tutti i giorni da un paio d'anni. Gli UGG non se possono vede', dai, i miei sono belli e caldissimi, una salvezza per me che girerei col cappotto fino a metà maggio.
Il pelo è solo dentro e quindi lo devo toccare con le mani solo per i 4 secondi necessari a mettere le scarpe, lo tocco con i piedi, ma ci sono i calzini quindi vabbè.

Da un paio d'anni a questa parte però lo stile yeti pare tornato di moda. La mia personale idea è di lasciarlo alle fescion blogger, anche se alcuni giacchini corti e poco volumosi e con il pelo corto corto sono carini, così come alcuni gilet, anche se non vedo come sia possibile portare un giacchino corto o un gilet in dicembre.
Ma il problema principale è che per quanto giovanile possa essere l'OUTFIT, io non posso non pensare pelliccia-MILF.


Una versione meno impegnativa può essere il collo in pelliccia, ma dove lo porti?
Sopra il cappottino cammello? MILF.
Sopra il maglioncino carino con una cintura in vita? MiniMILF.

Forse un giorno ce la farò, supererò il blocco e farò la mia prova. Riesumerò il collo che madreh tiene nell'armadio chiuso in un sacchetto di seta. Come i vips all'isola dei famosi che mangiano l'occhio del cinghiale o una pantegana arrostita, io toccherò quel collo e oserò mettermelo vicino alla faccia.
Andrò in giro con il collo beige, non so come, non so con cosa, ma lo metterò.
Io col collo in pelliccia.
Una MILF con le converse.

E' Natale e a Natale la mia famiglia è stronza

E' Natale.
E' il 4 dicembre ma è già Natale perché c'è la crisi e quindi bisogna invogliare la gente a comprare, quindi quest'anno E' Natale e a Natale si può amare di più e Buttati che è morbido già da un paio di settimane.
La zia di sotto ha gli adesivi dei fiocchi di neve sulle finestre, un Babbo Natale si sta arrampicando sul terrazzo del vicino e quell'altro ha messo in giardino una specie di albero di quelli di ferro che di notte si illuminano e di giorno fanno schifo.
Io amo il Natale. Il Natale è bello, più bello anche del mio compleanno perché è una festa di tutti e avere le attenzioni di tutti su di me mi mette parecchio a disagio, parecchio tanto.
Mi piace fare l'albero, pensare cosa regalare a quelle quattro persone a cui faccio dei regali, comprare, preparare i pacchetti, il pranzo in famiglia, la partita a carte mangiando il pandoro (TEAM PANDORO), il film con i cugini mentre gli zii vanno a fare giri dai parenti, la cena con gli avanzi del pranzo.

Ci sono anche alcune cose che non mi piacciono, ma si contano sulle dita di una mano:
- La messa la mattina, perché bisogna andare a messa almeno a Natale perché sennò muori e vai all'inferno. Che Padreh va in chiesa solo ai funerali e Madreh ci va tre volte l'anno (escluse feste) ma a Natale BISOGNA andare. La messa più falsa dell'anno dove trovi solo persone che ci vanno quel giorno ed è tutto un gossip su guarda com'è vestito questo o quello e lei l'anno scorso era venuta con un altro quindi vuol dire che ha cambiato fidanzato.
- Gli auguri. E' Natale, siamo felici e va bene, ma perché ti devo baciare se ti vedo in tutto due volte l'anno davanti alla chiesa rispettivamente a Natale e Pasqua?
- Madreh. Il mondo deve sapere che è stata lei ad ispirare il personaggio del Grinch. Ma bisogna per forza mangiare tutti insieme? Ma devi fare anche l'antipasto? Quella roba non basta? Il pandoro con lo zabaione è troppo pesante. Ma guarda che tutti mangiano il PANETTONE. Ma prendi anche i bagigi?

...and last but not least:

Cosa vuoi per Natale?

In 25 anni abbondanti di vita,  tra natali e compleanni non sono ancora riuscita a farle capire che non mi deve chiedere cosa voglio, che deve pensarci da sola, guardare le vetrine cercando qualcosa che potrebbe piacermi, chiedere alla cugina che ha la stessa età se le ho detto qualcosa, tenere a mente se le faccio vedere qualcosa che mi piace sul giornale. Soprattutto non sono riuscita a farle capire che un regalo non è qualcosa che mi serve ma qualcosa che voglio.

Pochi giorni fa:
"Madreh, cugina compie 17 ANNI, avevo pensato di farle un pacchettino con un paio di smalti, una matita, un ombretto, una roba così. Cosa dici?"
"Ma va, di quelle cose ne ha già tante, prendile un PIGIAMA".

Eh, ma tu sei fortunata che almeno ti chiede cosa vuoi. E a me che invece fanno un regalo schifoso? Tu puoi chiedere tutto quello che vuoi.
LAMMERDA.

Quindi cosa sarà il mio regalo di Natale?
La risposta dipende da me: se le dico cosa voglio tra un paio di giorni potrò andare in un negozio e prendermi un maglione grosso grosso con le trecce e il collo alto e fatto di lana, non poliestere e viscosa e merino al 5% ma LANA vera, oppure un paio di stivali marroni bassi un po' rovinati con la cinghia che arrivino a metà polpaccio, e il giorno di Natale sotto l'albero troverò un pacchetto di Raffaelli al cocco con un po' di soldi dentro.
Se non le dico cosa voglio riceverò un pacchetto di Raffaelli al cocco con i soldi dentro più un pigiama/un completino intimo/un cosmetico a caso che sto per finire, giusto perché io non me ne stia con le mani in mano mentre gli altri aprono i regali che ho comprato io. Quest'anno sarebbe probabilmente la matita nera perché è quasi andata.

Niente ho deciso, per le feste voglio farmi adottare, voglio una famiglia come quella di Settimo cielo dove si estrae dal cappello il familiare a cui fare il regalo. Come quella dello spot Vodafone con luci di Natale per una sola casa che potrebbero illuminare tutto il mio paese. Come OC che c'è "Christmukkah e sono 8 giorni di regali più un giorno di super regali".

Non puoi decidere di chi e di cosa innamorarti

Non so se posso vivere senza lo smalto Bond Street di Dior.
E' stato amore a prima vista, è quello che ho sempre voluto, è nel mio cuore e nella mia testa da tantissimo tempo e io non me ne ero resa conto. Appena l'ho occhiato in mezzo agli altri l'ho amato, mi ha fatto quasi venir voglia di cambiarmi e andare subito in profumeria, che è una cosa importante dato che negli ultimi tempi mi pesa parecchio il culo.

Ho avuto fino ad ora due smalti del cuore.

Un blu, bluette o blè come dicono le nonne, che ci ho messo gli anni a trovare questo colore e infatti l'ho trovato solo di Collistar che io neanche lo sapevo che facevano smalti. Io sono secoli che vago per le profumerie del mondo a cercare degli smalti blu in mezzo a improbabili fucsia e arancioni e solo nel 2011 Dior si sveglia e mi fa la collezione Les Jeans. Oh, Christian sei arrivato tardi, ce l'ho già. Oddio non me li ricordavo così belli, era un po' che non riguardavo la foto, maledette limited edition.
Il secondo è il grigio Mavala, che ce l'ha tutto il mondo e che è perfetto per la gente come me che ama i colori forti.

Il Bond Street è l'evoluzione naturale, grigio blu, scuro ma non troppo, spento come piace a me, non ci sono parole per descriverlo se non che lo amo e l'ho già detto.


La brutta notizia è che (aprile il sito che segue e premere il bottone prima di continuare a leggere): 

fa ovviamente parte di un'edizione limitata che viene venduta solo a Parigi, Londra e New York. E ovviamente io non avrei mai speso 25 euro per uno smalto, quindi parte la caccia alla copia: Mavala, Pupa, IO CONFIDO IN VOI.

Se nel frattempo, trovo anche il bordeaux perfetto, scuro scuro, quasi marrone/nero, va bene.

*****

Gli svantaggi di gugolare i nomi degli smalti è che ci trovi delle robe disgustose,  che viene da chiedersi il perché. Perché così  lunghe? Ti ci devi pulire il naso? Perché sono così rugose? Per caso dovevi andare a fare il provino per la parte della strega cattiva in Once Upon a Time?
La donna del monte ha detto NO.


Un regalo da Tiffany dovrebbero farmelo per essere riuscita a leggerlo

"Una volta mi hai detto che non compri mai i best seller, quindi ho pensato che sicuramente non lo avresti avuto."
Eccerto, io ti dico che i best seller mi deludono sempre, e tu un best seller mi regali. Non fa una piega.

E' la prima volta che possiedo fisicamente un libro che può essere classificato come chick-lit. Le mie uniche esperienze sul genere erano fino ad ora Il diavolo veste Prada e il primo I love shopping. Credo/spero che non ce ne siano altre in futuro, sono rimasta traumatizzata.

Ho trovato carino Il diavolo veste Prada, a tratti divertente ma per la maggior parte del tempo ODIOSO, e sono rimasta delusissima, -issima davvero nel vedere il finale cambiato nel film: quando i registi capiranno che va bene se qualche volta non mettono il lieto fine sarà sempre troppo tardi.
I love shopping l'ho odiato dalla prima all'ultima pagina, mi ha fatto venire un nervoso che lo ricordo ancora adesso.

A questo libro non riesco a dare un giudizio, anzi sì: inutile.
Io non sono molto esperta del genere, ma non dovrebbe far sorridere? Farti innamorare dei protagonisti, sognare di essere la protagonista e immaginare Mila Kunis che la interpreta nel film tratto dal libro?
Non dovrebbe essere scritto in modo leggero, ironico e divertente?
Una pesantezza nella costruzione della frase e nella ricercatezza delle parole che fa invidia a Le Correzioni di Franzen. Come se io in questo blog che parla di cavolate mi mettessi a scrivere come Ferrara nei suoi articoli. Era dai tempi dell'esame di Diritto Commerciale che non andavo ogni due pagine all'indice per vedere quante ne mancavano alla fine del capitolo.

Non riesco a concepire i giudizi nel retro del libro:
"Un romanzo emozionante che vi terrà col fiato sospeso fino alla fine"
"Uno di quei libri da cui è difficile staccarsi"
"Attenzione, non riuscirete a smettere di leggerlo!"
Sì è vero, non riuscivo a staccarmi perché continuavo a ripetermi Finiscilo oggi così non lo dovrai più prendere in mano, dai forza, ce la puoi fare.
Non voglio fare quella che se la tira e legge solo libri complicati, a prova di questo dichiaro qui in sede ufficiale di aver letto tutta la saga di Twilight (me ne vergogno, e per recuperare quel poco di dignità che avevo e che ora ho definitivamente perso, sottolineo che non li ho comprati ma presi in prestito da una cugina 16enne, occhei forse questo non recupera un bel niente anzi mi da la mazzata finale).
La mia opinione comunque non conta: se tante persone l'hanno comprato e amato vuol dire che sono io che sono fatta male.

Detto questo, per non so quale strano meccanismo presente nel mio cervello e da vera amante delle commedie romantiche, credo che se ne facessero un film (e lo faranno, ovviamente) mi piacerebbe, purché, come ne Il diavolo veste Prada cambino il finale. Perché dopo 400 pagine di noia e noia e noia, il finale è brutto,  non banale ma proprio brutto.

PS: Invece della fascetta con scritto "Bla bla milioni di copie vendute bla bla", un anellino non era meglio? Un braccialettino, una collanina? Un ciondolo? No eh. Le copie vendute non sarebbero state milioni ma miliardi. Bisogna proprio insegnare tutto a quelli del merciandaising.

Se questi sono gli uomini più sexy del mondo io sono Zooey Deschanel

[Quanto ci piace la Zooey? Tanto, ci piace tanto, vorremmo essere lei e quindi la odiamo, piccola stronza adorabile.]

People ha pubblicato la classifica dei 12 uomini più sexy del 2011.
Non so come questa classifica venga realizzata, ma di sicuro chi l'ha stilata era drogato, oppure c'è un contratto con le case cinematografiche e vengono inseriti quelli che hanno ventordici film in uscita.
Il problema è che sono bruttini, insignificanti. 7 su 12 non li avevo mai visti/sentiti nominare e ho comunque dovuto gugolarli quasi tutti per capire dove li avevo visti.
Con ordine.


1. Bradley Cooper
Io l'ho presente in Una notte da leoni 1 e 2, che (qualcuno mi ucciderà) non mi hanno fatto ridere per niente. Ci sta simpatico perché è stato insieme a Bridget Jones, ma se questo è l'uomo più sexy del 2011... La sua faccia mi urta, c'è qualcosa che non va nella simmetria: ha gli occhi troppo piccoli e sembrano uno più alto e uno più basso, ha il naso lungo e storto, degli addominali mi frega poco, se uno è bello io lo vedo nel viso.
Per la cronaca, i primi degli anni precedenti sono Ryan Reynolds, Johnny Deep, Hugh TI PREGO FAMMI TUA Jackman, George Clooney. C'è decisamente bisogno di qualcuno che riveda queste classifiche.
2. Liam Hemsworth
Chi? Eh, appunto. Su gugol nella metà delle immagini bacia Miley Cirus, su Wikipedia la sua pagina è più corta di quella dello stradino del mio comune. Brutta copia di un Nate Archibald qualunque, bah.
3. Idris Elba
Boh, un sacco di film e telefilm, ma è brutto, nient'altro da dire.
4. Justin Theroux
Mai visto in vita mia, ma iniziamo a ragionare, lo sguardo da stronzo e il capello un po' alla cazzo pagano. Attualmente fidanzato con la nostra amata Jennifer Aniston, mica scema.


5. Chris Evans
Io lo amo perché quando lo guardo vedo la Torcia Umana, ma non è effettivamente niente di speciale. Carino, occhietti azzurri, fisico perfetto, ma vabbè.
6. Tim McGraw
AHAHAHHAAHAHAHAHAHAHHAAHAHAH
Chissà se ha anche gli stivali a punta pitonati.
7. Josh Charles
Dov'è che l'ho già visto?
Tanti film e telefilm, nessuno degno di nota, come lui.
8. Joel McHale
Il sesso in persona eh?



9. Jason Momoa
Baywatch, quello ambientato alle Hawaii! Poi boh, e non capisco.
10. Ryan Gosling
Cheppalle. Non ho capito perché questo biondino senza senso e con gli occhi da pesce lesso (e anche lui, troppo piccoli) sia ovunque e sia il nuovo sex symbol.
11. Alec Baldwin
Se per vedere qualcuno di decente dobbiamo arrivare all'ultracinquantenne inserito in classifica ad honorem è grave. Alec DILF.
12. Dylan McDermott
Ri-dov'è che lo già visto? Un altro milione di film e telefilm inutili. Accettabile per il dodicesimo posto, migliore di molti di quelli che lo precedono.

Prossimo anno la classifica la faccio io.

La coppia che no, no e NO.


Si può essere più male assortiti?
E' un po' come Leonardo e Seriiiina, versione locale.
C'è della gente che dice che è gnocca, io non me ne capacito.
Lui: calciatore, bello, ha lo sguardo strappamutande e non brilla per intelligenza: uno che ha 21 anni si è sposato, ha divorziato e fidanzato con una più grande di 5 anni che è anche la figlia del suo presidente e (ex, ahahahahhahaha) premier italiano, di certo non dimostra delle grandi doti.
E' ♥ e basta: moro e riccio e con gli occhietti sottili, la perfezione, un Luca Argentero più giovane che non hai visto fare delle figure pessime come presentatore a Le Iene.

Per lei trovo solo una parola: burina. Già si vede l'eleganza di questa mise, l'unica donna in grado di sembrare una cougar col toy boy al braccio a soli 27 anni.

Quindi Pato, per favore, ci sono tante veline/letterine/stupidine anche brasiliane o dalle parti tue. Se non sai come fare puoi farti consigliare da Borriello, lui è esperto.

Storie di una rubrica telefonica

E' successo che ho portato ad aggiustare il cellulare prima che scadesse la garanzia, che ragazza responsabile.
E' successo che gli omini della SME hanno deciso di non aggiustare ma sostituire tutto (mica vero, il vetro è il mio perché c'è ancora lo striscio a forma di V, 'nzomma boh non so come funzionano queste cose).
Il risultato è che non avendo mai fatto un back-up ho perso tutto quello che c'era dentro: una cosa come 1000 messaggi e tutta la rubrica (che ragazza responsabile).

Per farla breve (seeee) ho potuto recuperare parte della rubrica dalla SIM, dato che non so come-da quando-perché ci sono numeri di persone che non ricordavo di aver conosciuto. Un tuffo nel passato.
In ordine di rubrica:

  • Alex. Un ragazzo di Ferrara, non so il cognome. Era l'amico "di penna" di una tizia che usciva in compagnia quando avevo tipo 16 anni. Mai incontrato, mai parlato al telefono, solo tonnellate di sms. Aveva problemi col padre e con la madre divorziati e una  fidanzata che era una palla e che poi era rimasta incinta. Mi ha mandato una lettera che dovrei avere da qualche parte, una roba seria: un foglio giallo piccolo a quadretti, spruzzato col suo profumo, in cui raccontava robe deprimenti. C'era allegata anche la foto (magari vado a cercarla).
  • AndreaS. E chissà chi è? Per sicurezza eliminiamo. 
  • Bur***. Ciao Stefano, ciao. Abbiamo limonato un po' di volte io e te vero? Ma così, senza impegno. Chissà che fine hai fatto. Questo lo tengo, si sa mai.
  • Eh? Mica tutti i numeri devono avere un nome sensato, tipo questo. Io lo so chi è, ogni tanto lo vedo e lo saluto, ma non mi ricordo come si chiama. E' solo che una volta quando uscivamo lui diceva ogni 3 parole "eh".
  • Elisa. Così, solo il nome. Forse sarà quella che non riesco a riconoscere su facebook perché s'è cambia il nome in "Per Elisa" e son troppo pigra per aprire il suo profilo e cercare una foto. Elimina.
  • Federico Fat***. Oddyo. Il limone per poco scampato l'estate scorsa sulla scala in ferro delle vecchie scuole elementari. Certo che anche io, andare a sedermi di notte sulle scale delle vecchie scuole elementari con uno mezzo ubriaco. ELIMINA (anche questo orribile ricordo che non mi farà dormire stanotte, se possibile).
  • Filippo. E chi sarai tu Filippo, boh, ciao.
  • Gae. Solo io avevo queste relazioni epistolari con gente sconosciuta in giro per l'Italia? Questo quasi lo amavo, era un po' vecchietto, ma mi mandavi millllioni di sms a tutte le ore, e aveva la barca. Chissà se è vivo.
  • Gloria. La carriera universitaria più breve del mondo: 8 giorni di lezione e poi ha deciso di andare a lavorare. Brava.
  • Irene. Con ben due numeri. Questa lo so chi è, è quella che a Natale-Capodanno-Pasqua mi manda gli sms poetici di come la neve scenda e io sia una bellissima persona. Certo, io non ho idea di chi tu sia cara Irene, ma un "grazie mille, anche a te" non te lo leva nessuno.
  • JennyS. Ah ecco, questa invece è l'universitaria con la carriera più lunga del mondo: ha iniziato con me e non so se ha ancora finito la triennale. 
  • Kikketta. Eravamo amiche, fino a quando mi ha fregato un ragazzo in un modo ignobile. Io e lui flirtiamo e tutto, finalmente ci decidiamo ad uscire ma lui sparisce, non lo sento più per due mesi. Vengo a sapere per vie traverse che loro due si sono visti qualche giorno prima del nostro "mancato appuntamento", si sono follemente innamorati a prima vista e non sapendo come dirmelo hanno deciso di sparire da un giorno all'altro, tutti e due. La scusa era proprio questa "non sapevamo come dirtelo". Per la cronaca, si sono mollati dopo tre anni e lei si è messa con uno moooolto più brutto. Pussa via brutta zoccola.
  • MarcoCR. Ho qualche vago di ricordo di questo qui nel mio periodo discotecaro, tra i pochi ricordi non c'è la sua faccia o il significato di CR.
  • Massimo no-marketing. Questo è il tizio che studiava finanza e (ovviamente) odiava il marketing con cui ho avuto lunghe discussioni sul perché la finanza sia una palla assurda e il marketing interessantissimo, conversazioni durante il quale speravo solo che smettesse di parlarmi e mi prendesse romanticamente la mano. S'è fidanzato, bleah.
  • Matteo B***. Ma di quanti limoni mi devo pentire ancora? Qua addirittura si era arrivati a casa sua, dopo esserci rotolati un pochino sul divano mi son tirata indietro e siccome mi ci aveva portato lui mi son dovuta far riportare a casa, i 15 km in auto più sileziosi e imbarazzanti della mia vita. Ma stateci voi con uno in una camera piena di quadri-collage con le foto di un ex. Lo evito ancora quando lo incontro.
  • Matteo B*** (un altro). Questa è l'unica persona da cui ricevo ancora squilli, sempre in piena notte. Non lo vedo da 7 anni.
  • MattiaDR. Ma boh.
  • RickyF. Ma boh 2.
  • Ross. Uh caro, la mia guida turistica il primo giorno di università, più visto.
  • SimoneCode. Un'altra relazione sms-epistolare.
  • Susy. Ah, la compagna di classe che dopo la maturità ha scritto una lettera al Gazzettino per lamentarsi che nella nostra nostra classe c'erano stati troppi 100. Maledetta.
Conclusione 1: Che bei ricordi, che belle persone.
Conclusione 2: Quando imparerò a salvare i nomi in rubrica con Nome-Cognome, sarà sempre troppo tardi.
Conclusione 3: C'è un sacco di tempo in questi miei 25 anni di vita di cui non ho assolutamente memoria, ma com'è possibile? Mah, sarà l'alzheimer giovanile.
Conclusione 4: Vado a cercare la letterina di Alex.

Groupon ti conosce

C'è questa idea che mi perseguita: che il buchino della web cam mi riprenda regolarmente mentre sono davanti al computer, anche se la lucina verde fastidio è spenta, anche in questo momento mentre ho la felpa col cappuccio grigia sopra alla maglia del pigiama con gli orsetti.
Seeee scherzavo, io a casa son sempre vestita a modo, sempre ordinata, con i capelli freschi di piastra (freschi di piastra, non fa ridere? no eh) e non posseggo nemmeno un paio di quelle ciabattone giganti morbide a forma di orsetto.

Ovviamente esistono delle agenzie che raccolgono questi filmati e vendono i database alle aziende, come con gli elenchi di contatti che poi vi mandano le newsletter (aaah come mi manca fare le newsletter, nessuno ha bisogno di un realizza-newsletter? sono seria, potrei farlo come lavoro autonomo). Non è mica una cosa stupida, dopo aver scoperto la professione del sound designer mi aspetto di tutto. Per la cronaca, è quello là che decide la sequenza delle canzoni che devono spaccarvi i timpani quando entrate in un negozio, perché attorno a quella roba c'è tutta una strategia, mica mettono le canzoni a caso, c'è tutta una selezione in cui le canzoni vengono giudicate in base al "livello di fastidio", da 1 a 10 il livello minimo richiesto è 6.

Un'azienda che sicuramente compra questi filmati è Groupon. Sicuro che l'olio. No, era liscio come l'olio. Sicuro come la morte, ecco, altrimenti QUESTO non si spiega:

Perché l'accostare la dieta alle lezioni di non si sa quale attività e ai dolci più obbesi è esattamente quello che sono io. Groupon come fai a conoscersi così bene?
Come fai a sapere che è arrivato il periodo dell'anno in cui inizio ad assumere quel sano colorito che mi ha dato negli anni il soprannome di Lampadina e Casper?

Ma soprattutto, Groupon, come fai a sapere cos'è ciò che più desidero nella mia vita, quando non ho avuto il coraggio di comunicarlo a nessuno e ancora faccio fatica ad ammetterlo a me stessa?

Io andrò in palestra (forse)

Passo primo dell'andare in palestra: pensare.
Dove comprare un paio di pantaloni che non evidenzi il mio culo mentre sono in movimento? Ho un borsone dove mettere le mie cose? Devo rimettere lo smalto sui piedi? Che scarpe mi servono? Devo andare in negozio e chiedere un paio di scarpe "da palestra"? Suppongo le Converse non vadano bene.

Passo secondo dell'andare in palestra: informarsi.
Siccome io sono una figa, non voglio fare un corso. Andare su e giù per uno scalino a ritmo di musica come una deficiente. No no, qua siamo profescional e vogliamo fare gli attrezzi per conto nostro.
Già mi ci vedo, fagocitata da un macchinario con braccia e gambe e pesi e bottoni senza capire niente. A cercare di capire come funziona fissando gli altri e passare per una stalker, ripiegando quindi sui banali cyclette e tapis roulant. E magari cadere dal tapis roulant in un impeto di buonissima coordinazione.

Ecco dicevo: guardiamo i corsi.
E ultra figata, si può prenotare on-line, benissimo. Vediamo cosa c'è.
Ginnastica dolce, Kick boxing, Spinning con tanto di 7 righe esplicative dell'attività dei corsi.
Vabbè, i soliti, 'vanti. Oh guarda, qualcosa di originale.

Contrology
Gas&Gas
Macumba
Power Pump
Respiro Movimento

Così, senza neanche di spiegazione.

Penso mi darò alla Macumba, che mi immagino essere una danza tribale da ballare attorno a un falò al centro della palestra, con un gonnellino di paglia e le piume in testa.
Magari anche qualche lezione di Gas&Gas, probabilmente stesa sul tappetino a fare esercizi di respirazione con l'etere per superare i dolori alle articolazioni provocati dall'intensità della danza.

Passo terzo dell'andare in palestra: decidersi.
Non ci sono ancora arrivata.

I libri sono belli, mica solo intelliGGenti.

Questo libro l'ho comprato perché è bello.
Non è una versione economica, però non ha la copertina rigida e la sovracopertina come la maggior parte dei libri di nuova uscita: è piccolino, stretto e grosso, e a me così piacciono. In più, è bianco, nero e celeste/petrolio (il petrolio io però me lo ricordavo nero, a intrappolare quei poveri uccellini e i pesci quando si bucano le navi, non mi posso immaginare una foca intrappolata in una roba appiccicosa di questo colore stupendo che è il "celeste scuro tendente al verde").
In più, la copertina è una cosa bellissima: nessuno spazio vuoto, tutte quelle scritte, e anche dietro è tutta scritta, non solo una frase al centro, il riassuntino o le due citazioni dal Times e il Post e quello sfigato di Repubblica, proprio due colonne di Times new roman.
Lo apri ed è così piccolo, adorabile, alto come la mia mano.

Perché noi qui si odiano i libri grandi e con le pagine grosse, con la copertina che ogni volta che la tocchi si sposta e che pesano un quintale, sono così antipatici. 

La forma del libro non è una cosa su cui scherzare: ho preso in mano "Senza veli", che manca alla mia collezione di Palahniuk, con tantissima voglia di leggerlo ma non l'ho comprato perché era cosi alto, così grande, con le pagine grosse, così diverso dagli altri che mi sarebbe toccato metterlo dalla parte opposta della libreria, ordinata in ordine decrescente. 

Si sarebbe sentito solo, io avrei avuto una sorta di attacco di panico ogni volta a guardarlo, e proprio non potevo rovinare questa cosa stupenda che sono i libri dell'amico Chuck.

Ogni tanto me li  riprendo in mano e li guardo per quanto sono belli, e ho pensato di strapparci le copertine per attaccarle tutte vicine e farci un quadro, se non che mi danno fastidio anche le orecchie sulle pagine quindi figurati se avrei potuto anche solo toccarli.

Malcom mi aspetta, lo devo ancora iniziare. Intanto, buon compleanno sulla fiducia.

Gente che vorrei essere

Escludiamo Dalai Lama e Papa, perché sono sempre vestiti uguali e mi viene la noia. Escludiamo gli scrittori queli occhei tipo Palahniuk e Welsh perché per scrivere cose del genere devi avere un cervello mica tanto normale, e soprattutto perchè devono fare un sacco di presentazioni e duepalle, per non parlare delle letture pubbliche, che sarebbero proprio adatte a me.

[Inciso: in mensa con due altre stagiste, si parla del più e del meno e della stagista che è andata via e poi non so come si arriva a "Ma tu hai un bloooog? Davveeeero? Ma mi devi dire l'indirizzo così lo leggo! Ma che fiiigo. Dai dimmi l'indirizzo! Come no? Oh guarda, sei diventata tutta rossa!]

Esludiamo anche gente tipo Maldini e Nesta e calciatori vari (quelli belli naturalmente, gli altri chissene). Poi Batman e i suoi amici, Rachel Green e Barney Stinson.

Esclusa tutta staggente, io ho sempre voluto essere lei:

Per essere più precisi, lei verso la fine di "How to lose a guy in 10 day", con il vestito lungo giallo e i capelli raccolti con un ricciolino che scende. Ma anche lei adesso, anche se è diventata mezza obesa (che magari è già tornata magra, boh) perché la mezza obesità è compensata dallo stare con Matthew Bellamy. 
Ecco per dirne un altro, potrei sopportare di essere Gwyneth Paltrow pur di stare con Chris Martin, che a noi ci piace ancora anche se ultimamente si è dato ai ritmi da Eiffel 65.

Però anche lei:
In Alfie, però all'inizio, quando è figa e tutta sicura di sè, non poi quando diventa pazza e gira nuda per casa tagliando carote con un coltello gigante. Vorrei essere anche Alfie, però poi alla fine diventa triste quindi no. 
Tra l'altro, dove sono finiti? Sono morti? Hanno smesso di fare film e soprattutto di limonare in barca? Lui è tornato a farsi le baby sitter? Lei con chi sta? Non è più una fescion aicon?

Ultimamente però ce n'è una nuova:
Però mi sa che è colpa di "Friends with Benefit", che non so se è uscito in Italia ma io l'ho già guardato una cosa come 5-6 volte. E lei ovviamente fa la supergnocca ma insicura, col lavoro figo e innamorata delle commedie romantiche (...). Non serve andare avanti.

Ah.
Poi vorrei essere anche A., una delle altre stagiste che c'è qua: ma solo perchè ha un milione di borse da millllle mila euro e io le vorrei (quasi) tutte. Per dire, A., le Balenciaga puoi tenertele, tranne quella blu lunga con la forma diversa da tutte le altre, quella mi piace.

E fu cosi che scoprii di essere tirchia

Intendiamoci, mi piace spendere eh, ci mancherebbe altro. Però se i soldi fossero degli altri sarebbe meglio.
Hai scoperto l'acqua calda è Mic?
No, non è quello il discorso. Sto proprio parlando dell'ansia/depressione post acquisto, a sostituire quella sensazione di leggerezza e soddisfazione che lo shopping dovrebbe dare.

E' successo tutto oggi, giornata di shopping invernale. Perché oggi? Cos'è successo di particolare rispetto al solito? Boh, niente. Boh.

Dunque stamattina presto, direzione outlet Noventa di Piave. L'outlet dove entrare fa male il cuoricino perchè ci sarebbero un milione di cose da comprare ma costano comunque un botto e quindi ogni volta finisci in profumeria a comprare smalti Mavala a 3,50 invece che 4.90.
Destinazione: Burberrry.
Obiettivo: camicia classica azzurra, step fondamentale per la mia transizione da studentessa a persona seria.
'nzomma, non posso andare in giro per sempre con jeans e la maglietta con i baffi o la stampa di Jessica Rabbit.

Parentesi. Burberry è il paradiso. Il regno dei non colori: panna, beige, nero, blu, varie tonalità del marrone. Non vedere fucsia/verde/arancione/viola in un intero negozio è una gioia. Dopo aver lasciato il cuore su tipo 15 trench diversi, ognuno dei quali costa più dello stipendio che attualmente prendo in due mesi, mi dirigo verso le camicie: prendo, provo, compro, esco.
E la traggeddia avvenne.
Già mentre ero in fila alla cassa leggevo il cartello che spiegava come fare a restituire la roba, nei successivi cinque minuti ho girato a caso sbavando distrattamente sulle vetrine e a pentirmi. Lunghi minuti di rimuginamenti durante il ritorno a casa in macchina.
Non contenta nel pomeriggio, dopo un pasto a base di carboidrati e un periodo abbastanza lungo di vegetazione sul letto a guardare il soffitto e soffrire mi sono lasciata convincere da Madreh a fare un giro "Che magari trovi le scarpe che volevi".
E le ho trovate cazzo, e mi son illusa che per aiutarmi ad uscire dallo stato di depressione in cui ero piombata avrebbe tirato fuori il portafoglio, e invece no. E sull'onda dell'euforia ho passato anche un altro negozio.

La sofferenza, non subito, ma di nuovo durante il ritorno in macchina. Fisica proprio, cioè il cinghiale della pubblicità sullo stomaco.

E poi non mi piace la piega che stanno prendendo le cose. Cos'è, tutto in una volta ho perso il diritto che siano i miei genitori a pagare per me? Tirare fuori il portafoglio è una cosa che non mi dona per niente.

Quindi, mi sono fino ad ora rifiutata di fare il conto di quanto ho speso. Ma prima o poi lo dovrò scrivere sull'agendina perché io sono una di quelle che scrive le spese sull'agendina. In pratica fra un po' mi verrà mal di pancia, già so.

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PS: Un sentito ringraziamento da parte mia e della mia famiggghia va ai signori Burberry, che hanno deciso di non produrre, o quantomeno di non vendere nel negozio sopracitato 
questa -----------> 
camicia da uomo, che ho scoperto oggi essere oggetto del desiderio di Fratello. Dunque, grazie signori Burberry, non avrei potuto sopportare di avere un fratello abbigliato da tamarro napoletano con la camicia stampata, i pantaloni bianchi e la catena al collo. Grazie.

Post a breve termine

Ciao Ansia, ciao.
Eri in ferie anche tu? E sei tornata oggi, di botto, mentre mi spalmavo la Prep sulla pancia scottata. 
Ti ho visto in realtà, che eri sempre lì, anche l'altro giorno nascosta dietro il bordo della piscina.

E' venerdì, e le ferie sono finite, perchè domani è sabato e poi c'è domenica ed è come un fine settimana normale. E poi ci sarà lunedì.
Non me l'avevano detto che quando lavori l'estate dura così pochi giorni, neanche il tempo di rendersi conto che fa caldissimo, perchè in ufficio c'è l'aria condizionata che ti costringe a stare con le maniche lunghe il 30 luglio. Giusto due puntate al mare, per abbandonare il colore che durante l'anno ti ha da sempre garantito il soprannome di Casper/lampadina. Neanche il tempo di fare il giro delle canottiere leggerissime, di abituarsi ad andare in giro senza il fondotinta che finalmente non serve, che è già ora di tirare fuori il giubbino in pelle.

Il tempo passa veloce e in poco tempo arriverà metà ottobre, e a metà ottobre sarò a piedi, di nuovo. E' ora di ricominciare con i cv, con le bacheche del lavoro e Infojobs, a chiedere in giro. E a pensare di partire.
La Marta lo dice sul serio A Milano ho lasciato l'appartamento, ne devo trovare un altro per settembre e vieni là con me, Madre lo dice per scherzo Se c'è da pagare un biglietto si fa, vai e parti.
L'ha fatto la Anna no? E anche Cristiano. E Stefano!
Se non lo fai adesso, quando le fai queste cose? Lo fanno tutti, perchè tu no?
Perchè sono idiota.
Altro che paura dei cambiamenti, qua c'è del patologico. Mi serve un lavaggio del cervello, una seduta di ipnosi che mi espianti certi pensieri, un programma tipo quelli di mtv dove all'inizio sei timido e sfigato e in due giorni diventi chi hai sempre voluto essere.

Ecco, uno di quei post che il mio cervello malato si vergogna perfino di scrivere, che già me la sento laggente Ma è cretina/E cosa ci vuole/Ma vaffanculo scema.
Mi calma pensare che il tasto "Cancella" è lì a disposizione.

Ciao Ansia, bentornata.

Metto Federica Pellegrini nel titolo che così vengono a leggere tutti i tifosi e mi insultano

Ho un pensiero da tanto tempo, e oggi sono incappata in questo:


Abbiamo anche un supporto uditivo, che qua non ci si fa mancare niente:


Aperta parentesi.
1. Bravissima Federica Pellegrini sei tutti noi ti amiamo siamo orgogliosi di te.
2. Sei antipatica, non ci posso fare niente, non ti sopporto. 
3. Ah con Marin vi siete mollati? Quindi adesso è libero? Mmm inizi già a piacermi di più Fede.
Chiusa parentesi, continuo.

La Pellegrini è veneta. Io sono veneta. 
La Pellegrini è di Spinea. Io non sono di Spinea, però diciamo che non sto dall'altra parte del mondo come vorrei.

Io quando la sento parlare non ci posso fare niente, mi vengono i brividi, mi aspetto da un momento all'altro che le parta un ghesboro o una bestemmia in diretta sulla rai. Quella cantilena e quelle vocali lunghissime trascinate. Pelle d'oca e non positiva.
Il problema è che io potrei parlare così, ma non mi sono mai sentita. Dovrei farmi ascoltare da qualcuno non veneto e farmi dire quanto schifo faccio quando parlo, in modo poi da suicidarmi in tutta libertà.
E quando succede qualcosa in Veneto e intervistano laggente per strada? No per carità, che mezzi neanche sono capaci di parlare in italiano e rispondono in dialetto tra praticamente e insomma.
Io non ce la posso fare a sentire la gente parlare. Peggio non ce n'è, forse giusto giusto il bergamasco duro, e il napoletano. No 'spetta, anche il romano burino non lo posso reggere, quello di Amendola pe' capisse.

Il modo di parlare è importante, cioè, puoi essere figo finchè vuoi, ma se poi mi parli cosi:


Tra buei, areo e non so cos'altro, ritirati amico.

Io dovevo nascere a Torino, con quel modo di dire le consonanti così delicato, con le vocali tutte aperte, aaaaaah solo a pensarci, vabbè meglio che sto zitta che di reputazione me n'è rimasta poca.
O come quando mi telefona la gente di Milano, io ve lo dico, per me son tutti strafighi. Uno che parla così io me lo vedo che deve essere figo per forza, e se non è figo io lo vedo figo lo stesso (tranne il caso bauscia/cumenda, lì proprio no). 

Non sto scherzando. Ieri c'era sto tizio qua in ufficio che parlava con la mia capa, neanche l'avevo guardato bene in faccia, ma dopo averlo sentito per un'ora continuare a dire le newsletter dei genitOOOri e le newsletter dei non genitOOOri con questa O superaperta...eh, cazzo.
Solo che poi si è messo a raccontare dei preparativi del suo matrimonio la settimana prossima, e niente.

Lo so che non c'entra, ma Madre mi chiama (anche) Mafalda

Urge aggiornamento sulla mia situazione sentimentale.
Il fatto che io non scriva da un bel po' di essermi innamorata non vuol dire che nella realtà non lo stia facendo tre volte al giorno, e infatti basta vedere il turbinio di ormoni che si scatenano ogni giorno quando alle 13.25 entro in mensa. Io non so dove si nascondano tutti quei giovinotti durante il giorno, probabilmente nei sotterranei di cui ignoro l'esistenza, però in giro per gli uffici io non ne ho mai visto uno: son tutte donne e se non sono donne sono gay.

Questi però sono amori superficiali. Ce ne sono di ben più seri e importanti in corso: primo tra tutti, il mio amore del treno.
Moro occhi scuri. Spalle larghe, larghissime. Bicipiti da palestra (sono bicipiti quelli tra il gomito e la spalla, si?). Borsa del pc nera. Sempre jeans con maglietta/polo nera, bianca, a righe. Iphone. Mani belle. Non è il mio tipo per niente, se si considera che il mio genere sarebbe più o meno questo:

Non Adam Brody eh, ma Seth Cohen, cioè la versione sfigata.

Quando ho iniziato a prendere questo treno l'ho notato subito scendere alla mia stessa fermata, e qualche settimana fa mi si è seduto davanti: notiziona! Sale due fermate dopo di me.
La fine.
Non sto neanche a descrivere l'ansia che mi viene la mattina al momento di salire sul treno: beccare il vagone su cui 10 minuti dopo salirà anche lui non è un'impresa facile, essendo io al momento sprovvista di poteri paranormali.

Il mondo mi suggerisce di salutarlo, parlarci, lasciarli un bigliettino con il numero di telefono/la mail.


Ma te par? Dovrei avere il coraggio di parlarci?
IO?
Lasciamo stare.
E poi non erano gli uomini a doverci provare una volta?

Oggi però, mentre ero in uno stato di profonda disperazione per la cancellazione di tre cazzo di treni grazie allo sciopero di Trenitalia... eccolo che arriva. Un raggio di luce.
E allora la mia speranza si accende:
adesso vado sul binario, mi avvicino alla zona dove sta andando lui e SICURO ci scappano le due parole sullo sciopero, sui treni cancellati. Lui vede che io sono già qui e mi chiede se so qualcosa sugli orari. Due parole, la prossima volta che ci vediamo ci salutiamo, e poi ci parlerò!

Si, ovvio.
Solo che lui si ferma in culo al binario a 200 metri dalle altre 4 persone presenti. E io cosa devo fare, andare lì dove c'è solo lui solo soletto? Antisgamo proprio.

Quindi niente.
Ci vediamo lunedì alle 08:03, quando dovrò per l'ennesima volta decidere se salire sul penultimo o sul terzultimo binario sulla base dell'ispirazione del momento.


A quanto pare qua si è giovani per finta

E' lunedì, sono le 20.36, e io sono rincoglionita.
No, non sto parlando della mia condizione di nascita. Non mi sono alzata più presto del solito. Non ho lavorato tantissimo senza pausa pranzo e con gli straordinari.
Io sto smaltendo.

Ho un sonno porco. E il problema è che non sono andata a letto tardi ieri, nemmeno sabato. Ma venerdì.
Rendiamoci conto.
Vabbè dai, non è che sono andata a letto tardi, non ho proprio dormito.

Ho quindi capito che la vita da ggiovane non fa per me.
Cioè scherziamo?

- Partire per Jesolo alle 21:30 con un borsone con dentro due cose.
- Arrivare a destinazione che la padrona di casa sta in pratica ancora uscendo dalla tangenziale a Milano.
- Andare a sedersi su un lettino in spiaggia, bagnarsi i piedi e guardare i tedeschi fare il bagno (anche se questa scena era fighissima, mi sentivo un sacco Marissa su O.C., mi mancava solo la bottiglia di Vodka nella borsetta di Chanel, e anche la borsetta di Chanel)
- Scavalcare il muretto di recinzione di una casa e pregare non ci fosse nessuno in giardino o in strada ad assistere alla pietosa scena.
- Passare l'ora successiva su un lettino al freddo e al gelo e quasi addormentarsi.
- Accendere una grigliata a mezzanotte.
- Iniziare a mangiare alle 2:00 del mattino con una persona conosciuta e 8 mai viste prima.
- Andare a dormire alle 6:00, su un divano letto in orizzontale, con altre due persone.
- Alzarsi alle 8:00 e scendere in piscina.
- Passare la giornata a tuffarsi, prendere il sole, mangiare gelato e fette di ananas dell'Esselunga (occhei, questo sì lo posso fare).

'nzomma.
Sabato son tornata a casa e alle 22:00 ero già a letto.
Ho dormito 12 ore.
Ho vegetato tutto il giorno.
E adesso, sono ancora morta.

Ho 25 anni e sono vecchia.


PS: Volevo caricare la foto della piscina per pateticamente vantarmi di una casa non mia, ma Gugol oggi mi è avverso e quindi gnente. Me tapina.

Non ci sono più le commedie romantiche di una volta, ma io rimedierò

Dovrebbero fare una guida per registi: "Come fare una commedia romantica decente, che ti faccia venir voglia di guardarla anche se sai che alla fine lui e lei staranno insieme felici e contenti, con attori credibili e che non ti facciano venire il nervoso".
Si capisce sì dagli ultimi post che sto guardando un sacco di tv? Vabbè, è solo perché non ho una vita, amen.

I suddetti signori registi, insieme alla guida riceverebbero anche una lista di casi di successo da studiare, tipo il prof di strategia aziendale che ti da la dispensa sulla blue ocean strategy.
Lista, stilata da me medesima e incontestabile in virtù del mio essere somma esperta di commedie romantiche (oltre che di film di con i supereroi, hanno anche tentato di convincermi che Superman sia più fico di Batman, tzè). Basta divagare, dunque dicevamo, lista:
  • Come farsi lasciare in 10 giorni
  • L'amore non va in vacanza
  • La verità è che non gli piaci abbastanza
  • Certamente, forse
  • Un bacio romantico
  • Sapori e dissapori
  • Perchè te lo dice mamma
Se proprio vogliamo andare sul genere che fa un pochino più ridere, se ne può aggiungere uno:
  • La cosa più dolce (la cantiamo la canzoncina? dai dai, tutti insieme al mio tre "E' grosso non ci entra, è grosso non ci entra, è grosso non ci entra!")

Manca la filmografia di Jennifer Aniston prima che si imbottisse gli zigomi e si facesse tirare le palpebre, qualche altro della Kate Hudson e qualcuno un pochino più da piangere, ma rimaniamo concentrati su questo genere e parliamo dei migliori, quindi basta.

Abbiamo le regine della commedia rosa: Jennifer Aniston e Kate Hudson e Cameron Diaz, e i reginetti Ashton Kutcher, Jude Law, Ryan Reynolds e Matthew-ho-il-cognome-più-difficile-del-mondo che insomma si è capito chi è. Alcuni ormai hanno superato i 40, gli altri sono più vicini ai 40 che ai 30, e sarebbe forse ora di trovare delle nuove leve, ma mi pare che l'industria cinematografica non ci abbia preso un granchè.

In 3/4 delle cosiddette commedie romantiche uscite negli ultimi due/tre anni c'è Izzie Stevens, che dopo aver abbandonato Grey's Anatomy in modo insensato non merita nemmeno che io impari il suo vero nome. Voglio dire, nella season finale più disperata e da piangere di tutte le season finale di Grey's Anatomy e di tutti i telefilm del mondo universo avrebbero potuto far morire lei e lasciar vivere 007-George. Me lo sogno ancora la notte l'urlo di Meredith "Oooh nooo, oooh nooo".
Ho già ampiamente detto di Natalie Portman e neanche Andy Sachs/Anne Hathaway merita molto (giuro che ho dovuto gugolare Andy Sachs per ricordarmi il suo vero nome, boh). La Reese Witherspoon forse sì forse no. No 'spetta, aveva fatto quel film carino col tizio che catturava i fulmini, ma ho gugolato così tanto per scrivere giusti i cognomi degli attori che non ce la posso fare a farlo un'altra volta.
Jake Gyllenhall (ecco un altro cognome simpatico) è gnocco si, ma è bocciato. Sicuramente no Jason Biggs che non ho capito come mai ma è in qualunque film e mi fa venire in mente un incrocio tra American Pie e il ragazzo di Juno, mentre Gerard Butler è ok per fare lo stronzo, ma non è che in ogni film lui deve per forza essere lo stronzo che si redime perchè incontra il grande amore.

'nzomma, volevo dirvi cari registi ollivudiani, torniamo a fare delle belle commediette come queste qua? Lasciamo stare la roba demenziale e la gente mezza nuda, che io se mi fai fare la lacrimuccia al posto di mostrarmi il culo di Ashton/Jake son contenta lo stesso?
E' una richiesta formale eh, che non siamo mica qua a spruzzare l'Autan alle zanzare (cit.).

Gente che prende il treno ma che sarebbe meglio venisse investita

La fauna che popola il treno, ne vogliamo parlare? No dico, parliamone.

  • L'anticipatore. Mancano 10 minuti alla prossima fermata e lui è già in piedi davanti alla porta, a impedire il passaggio a chiunque. In alcuni casi, si accorge all'ultimo secondo di aver sbagliato fermata e si allontana dalla porta trascinandosi dietro un eco di imprecazioni da parte di gente che deve davvero scendere. Ha un opposto:
    • Il ritardatario. Rimane seduto fino a quando il treno è già fermo perchè deve finire di spettegolare con i compagni di viaggio, e per uscire in tempo prima che le porte si chiudano si scapicolla per il corridoio investendo gente a caso.
  • Il viaggiatore con il sidecar. E' esteriormente un essere umano (interiormente non si può mai dire), ma ha un'appendice che è una valigia dalle dimensioni gigantesche. Purtroppo ha qualche tipo di calamita che tiene la valigia attaccata alle ginocchia, per cui gli è impossibile spostarla di un solo millimetro. Trattasi in genere di essere umano di genere femminile.
  • Il limonatore. Orario da pendolare, treno pienissimo più del solito perchè quello precedente è stato soppresso. Situazione da carro bestiame, tu non riesci ad andare oltre il primo scalino della porta e lui non può fare a meno di ficcare la lingua in gola alla sua fidanzata. Il limonatore viaggia per ovvi motivi sempre in coppia ed è pervaso da una passione che non riesce a trattenere nemmeno mentre condivide 4 metri quadrati con altre venticinque persone. Esiste la versione soft:
    • L'accarezzatore. E' probabilmente la versione anziana del limonatore, dai 50 anni in su passa il tempo a tenere per mano, accarezzare le guance e il ginocchio della compagna di viaggio. In buona parte dei casi è straniero.
  • Il condivisore. Il condivisore, anche detto telefonatore parla, parla, parla tutto il tempo al telefono e ci tiene a farti sentire il contenuto delle sue conversazioni. Il contenuto di queste permette di suddividere il condivisore in due sottocategorie:
    • Il super manager: sta organizzando un evento, cazziando un fornitore, riorganizzando il processo produttivo e tu lo devi ascoltare perchè "mi scuso ma se non le faccio qui queste telefonate non ho più tempo di farle altrove".
    • L'untrice di diabete: sono mesi/anni che non parla con il fidanzato e deve esternare tutto il suo amore lì, davanti a te, in pubblico. E di solito con una vocina smielata che ti fa drizzare i peli delle braccia anche se hai fatto ceretta.
  • L'ascoltatore compulsivo. Il suo lettore mp3 parte dal volume 23214513 e poverino non è colpa sua se non può abbassare. Se è di genere femminile è probabile che ascolti Tiziano Ferro o Laura Pausini, se è uomo 8/10 ascolta progressive metal, hard rock o casini del genere, 2/10 è gay e ve la cavate con Lady Gaga e Beyoncè. Sotto a una certa età il lettore mp3 si trasforma in telefono cellulare di ultima generazione e le canzoni in suonerie ascoltate senza cuffiette.
  • L'occupatore abusivo. Prepara il suo posto a sedere con la perizia con cui gli infermieri disinfettano una sala operatoria, pulisce il posto dove dovrà appoggiare il culo e riveste il poggiatesta di fazzoletti di carta, facendo attenzione poi a non spostare la testa di un millimetro. Poi prende, toglie le scarpe e appoggia i piedi sul sedile di fronte. Tranquilli, se cercate un posto lui vi sorride e vi invita gentilmente a riporre il vostro fondoschiena al posto dei suoi piedi puzzoni.
  • L'iperattivo. Ascolta musica con le cuffie, scrive al pc, parla/scrive al telefono, legge un libro. Il tutto durante un viaggio di 20 minuti.
  • Il mendicante fasullo. E' muto, sordo, senza lavoro ed ha 27 bambini. Cammina su e giù per il treno appoggiando qua e là foglietti che riportano la sua biografia e chiedendoti soldi. Poi lo becchi giù dal binario che parla in modo assolutamente normale con qualcun'altro.

"Ah, io quando lavorerò col cavolo che mi farò mattina e sera il viaggio in treno, piuttosto che fare come questi qui mi faccio mille km al giorno in macchina, davvero"
Le ultime parole famose.

PS: Abbiamo un nuovo amore, aiuto.

Lettera aperta a Natalie Portman

Natalie senti, basta.
Stai un po' a casa, porta a spasso la/il bambina/o che hai spagnottato da poco in qualche landa lontana sconosciuta ai paparazzi, ritirati nella foresta pluviale, fai l'eremita in Tibet, chiuditi nella villona con 34 stanze, 9 bagni, piscina e spa dove vivi e fatti piantare una siepe alta 5 metri, una parete protettiva, una simil muraglia cinese.
Però smettila, sparisci per un po', di vederti non se ne può più.

I film e gli Oscar, e quei quindicimila red carpet dove ti sei mostrata con abiti in stile tendone da circo, e la pubblicità di Dior, e i servizi paparazzati su Vanity Fair. Lo dico per la tua immagine, sai che figata se sparisci per un po' e poi torni? Non va bene martellare la gente con la propria immagine e fidati, tu sei o.v.u.n.q.u.e.

Non è che mi dai fastidio. Cioè si, un po' di fastidio in realtà me lo dai, però di solito faccio presto a ignorarti, evitando di guardare i tuoi film, o comunque preparandomi psicologicamente alla visione.

Il problema, cara Natalie, è che tu hai invaso il mio territorio. E l'hai fatto non una, bensì due volte.
Non capisci cosa intendo? Ah ma te lo spiego subito.
Hai presente quel tuo film uscito poco tempo fa, l'anno scorso mi pare. Quel tentativo di commedia romantica con mr. Ashton Kutcher in Moore sempre mezzo nudo? Ecco, quello non lo dovevi fare.
La commedia romantica non fa per te, non sei Kate Hudson nè Jennifer Aniston nè Cameron Diaz, ma non ti avvicini neanche a Anne Hathaway, che comunque è giù dal podio delle regine della commedia romantica. In quel film dovevi fare la sexy e che non se ne rende conto e che se ne frega, invece sembravi solo una che voleva tornare a piangere e fare la ragazza problematica come in Brothers o Ritorno a Cold Mountain.

Sai, in realtà avrei potuto perdonare questo primo errore se a distanza di poco tempo non ne avessi fatto uno ancora più grave: Thor.
Natalie, probabilmente tu non lo sai, dato che non è che vada in giro ad urlarlo ai quattro venti, però io adoro i film con i supereroi, e non me ne perdo uno. Certo, amare i film con i supereroi non è fico come adorare Hitchcock, i vecchi film a stelle e strisce o i mattoni russi e tedeschi da guardare con i sottotitoli, ma chi sei tu per giudicarmi? Ricordati di quella volta che hai vissuto in un supermercato e chiamato una figlia Americas, eh.
Ora, prova a immaginare la mia reazione quando, tutta pronta ad ammirare per due ore il Dio del Tuono mi sono trovata a guardare te, nei panni della donna-del-supereroe. E non ce l'ho fatta sai? Ho spento, e ho dovuto aspettare dei giorni per riprendermi e prepararmi e farmi venire l'ispirazione. Il fatto è, che io non ho mai avuto bisogno di aspettare l'ispirazione per guardare le avventure di un supereroe, ma questa volta è successo.

Tuttavia, Natalie, non vorrei essere troppo cattiva con te. Per questo voglio rivelarti una cosa: questo è niente, in confronto a quello che accadrà all'uscita di Green Lantern. Per quanto tu possa risultare inutile e senza senso, c'è chi ha fatto peggio di te. Anzi, c'è chi è già in partenza molto di te e ha compiuto un peccato ben più grave:
1) invadere il mondo dei film sui supereroi
2) farlo nel film del supereroe più fico che esista
3) recitare a fianco del mio amore Ryan Reynolds, ormai ex marito della Scarletta Johansson.
Sei sconvolta anche tu vero? Lo so, lo so.
E chi poteva essere a compiere un simile affronto? La risposta è molto semplice, solo una poteva essere, solo una.

No Natalie, non ho parole nemmeno io. A pensarci bene, tu a confronto sembri quasi innocente.

Cose senza senso, ma tanto chissenefrega

  • Ho rinnovato lo stage. Ora so di che morte dovrò morire e so quando dovrò morire.
  • Il forforoso se n'è andato. Non si è licenziato ma ha cambiato mansioni e di conseguenza ufficio, da quello che mi dicono per la quinta volta in tre anni. Ha spostato la sua roba ieri pomeriggio e oggi dopo pranzo si è presentato davanti alla mia scrivania chiedendomi come andava come se non ci vedessimo da mesi. 
  • Ho passato un'ora a sfogliare offerte di lavoro. Prima quelle all'estero, poi quelle in Italia. Anzi, offerte non di lavoro ma di stage perchè non so dove cazzo guardare per le offerte di lavoro, che Infojobs pare ritenga adatte al mio profilo le professioni di ottico e macellaio. Sto consigliando a chiunque incontro di andare a fare l'ottico o il macellaio che da lavorare là si trova sicuro.
  • Questa settimana mi devo ancora innamorare una volta. Non mi ricordo più che faccia aveva il mio grande amore di lunedì in mensa, quello che ho visto per tre secondi mentre entravo e lui usciva, però mi manca tanto.
  • Le offerte di lavoro/stage all'estero sono un pacco. La metà sono nelle camere di commercio in paesi che non saprei posizionare sulla cartina e l'altra metà sono in agenzie di collocamento in Spagna. Deve fare veramente schifo questo lavoro agli spagnoli perchè ci siano ben 7 offerte di agenzie di collocamento sul sito dell'università.
  • Ho comprato un paio di pantaloni beige. Hanno la stessa identica forma dei miei pantaloni neri preferiti, quelli che stanno bene e salvano la vita, ma sono beige. Il beige è un colore chiaro, e io non porto pantaloni di colore chiaro. Aspetterò che a lavoro siano tutti in ferie per metterli, in modo che mi vedano solo le signore obese della mensa (oltre a me stessa sui vetri a specchio, ma mi girerò dall'altra parte).
  • Lunedì arriva una stagista nuova e io potrò diffondere tutto il mio sapere ed essere la sua cicerona. Speriamo che sia simpatica perchè è seduta davanti a me al posto del forforoso e non ho voglia di avere davanti un'altra faccia da culo. In più, mi serve un'alleata contro i due supercapi con cui divido lo spazio.
  • Ho comprato anche una maglietta e un cardigan, ma quelli li ho già messi più e più volte.
  • Mio cugino è stato bocciato, in prima superiore. E' la prima volta che qualcuno della mia famiglia viene bocciato e i miei continuano a dire "l'importante è che i suoi non lo sgridino" ma io non l'ho mica capito: bisogna fargli i complimenti? Io quando lo vedo mi sento in imbarazzo per lui, boh.
  • Hanno portato a casa un cane, un altro. Il sesto. E' piccolo e l'hanno messo non so dove ma non insieme agli altri cani e lui piange tutto il tempo. E stanotte io ho dormito benissimo con un cane che abbaiava e piangeva tutto il tempo sotto la mia finestra.
Potrei andare avanti, ma ho deciso che prima vado a letto e prima arriva venerdi, quindi basta.
Ah, oggi: giornata del cazzo.

No.

Noi diciamo NO.
In tema di referendum, propongo l'abrogazione dei seguenti uomini:

1 - Uomo con borsello. Uomo, devi andare in giro con le mani libere, non esiste che ti porti dietro la bustina stile postino/controllore dei treni. Cos'avrai mai da portare in giro? Gli assorbenti per quando hai le tue cose? Lo specchietto per controllarti la matita? Il badge per andare in mensa e la chiavetta che sono troppo pesanti? NO. Quindi, caro ragazzo nuovo, se vuoi che torni a innamorarmi di te, come avevo fatto nei tre giorni di lavoro prima del ponte, domani il borsello lascialo a casa.

2 - Uomo con unghia lunga. Esiste, lo giuro. Non è un reperto mitologico, non è mio nonno resuscitato che si teneva l'unghia del mignolo lunga per non so quale oscuro motivo, esiste ed è giovane. E dovrebbe nascondersi. Mi hanno detto che in qualche paese del mondo è usanza per gli uomini lasciarsi le unghie lunghe per essere più comodi a pulire buchi vari sparsi in giro per la faccia, io non lo so, ma mi fa schifo uguale.

3 - Uomo con forfora. Amico, se Clear non è sufficiente, vai dalla parrucchiera e spendi anche tu 17 euro per uno shampoo, che se ne esiste uno per me di sicuro ne esisterà uno anche giusto giusto per te. 17 euro, Roberta, cacchio.

4 - Uomo con infradito/sandali. NO e basta. Ti puoi mettere le infradito in piscina, in palestra, a casa nel tuo giardino, in spiaggia. E basta. Nel resto dei casi ti metti le scarpe e soffri il caldo. Fa niente se poi hai i piedi che puzzano, meglio la puzza che gli infradito, soprattutto se di pelle, ho i brividi quasi.

5 - Uomo con sopracciglia depilate. Ok, se hai il monociglio puoi togliere giusto qualcosa per farne uscire due, ma se ti fai l'ala di gabbiano alla Jennifer Lopez mi fai venire in mente i truzzoni del TNT, e non è una bella cosa.

6 - Uomo con pizzetto/basettoni lunghi dalle forme strane. Via, sciò.

7 - Uomo con gambe a X. Presente quelli che camminano e un pochino si strusciano le ginocchia? Ecco, mi dnano un fastidio fisico, come anche vedere le ragazze che camminano con i piedi a papera, oppure quelli che camminano più con l'esterno dei piedi o con l'interno e le scarpe si rovinano tutte da una parte o dall'altra. Siate simmetrici dai, mica è tanto difficile.

- Work in progress - 

Casting per tutte (quasi)


Oh guarda, un fantastico brand organizza casting per la campagna pubblicitaria tra la gente comune. Che bravi! Proprio un bel modo per coinvolgere i consumatori!
Si, occhei, ma leggi bene. Perchè non è uno scherzo. Non l'ho cambiato io con fotosciop, che ancora lo devo capire come si fa a copiare i caratteri.

Adesso vorrei sapere come si svolgono in genere questi casting. Immagino che le persone che vogliono partecipare debbano mandare una mail per proporre la propria candidatura, una sorta di registrazione. Presumo che il messaggio classico riporti i dati anagrafici e la conferma del rispetto dei requisiti indicati.
Il giorno del casting queste persone si presenteranno e probabilmente ci sarà qualcuno a controllare i dati e consegnare un numerino.
Ah, ovviamente, prima degli scatti di prova, una controllatina del ginecologo, sia mai che qualcuno imbrogli.

***
EDIT
Un'ora dopo, il testo nel sito era cambiato.
 

Mica giusto eh

Vedi un ragazzo carino in mensa, lo mostri a quelle che lavorano nel tuo ufficio, tutte dicono che è bello. Scatta l'innamoramento collettivo. Passate i successivi 3 giorni in mensa a cercare se c'è, e lui c'è sempre. Si sentirà un pochino osservato avendo gli occhi di 8/10 persone sempre puntati addosso? Le ragazze con cui sta sempre a pranzo, si accorgeranno di tutte noi che lo guardiamo? Perchè sta sempre con quelle due ragazze? Non c'è neanche un uomo in quell'ufficio? Carino, guarda come si veste bene. Durante tutta la settimana l'attività di svago in mensa diventa quella di cercare qualcuno che lo conosca, che sappia come si chiama e in che ufficio lavora. Poi, insieme alle altre lo vedi entrare nell'ufficio dopo i bagni e dopo le macchinette, e la ricerca diventa più facile. Poi lo incroci in corridoio e ti saluta e lo saluti. Poi scopri che la tipa che c'è due scrivanie più avanti di te lo conosce. Poi inizi a scoprire come si chiama, cosa fanno in quell'ufficio, lo cerchi con le altre su facebook.
Poi, ti dicono che è gay.

Coerenze

Copertina di Vanity fair che mi è arrivato ieri a casa, mi sa che è vecchio perchè qua le poste funzionano un po' a cazzo. Che poi per me è nuovissimo perchè rimango sempre indietro di due-tre settimane a leggere. Comunque, copertina:


Giorgia Palmas.
Professione: gnocca.
Segni particolari: gnocca seminuda.

Il titolo scelto da - presumo - il simpatico direttore è:
Donna oggetto a chi?

Eh, a chi? 
Boh, forse a quella oliata da fotosciop in faccia e sporca nei punti strategici di spalla e culo?
Quella con degli shorts che assomigliano a una mutanda brasiliana?
Quella fotografata inclinata a 30° in una posizione che dopo 10 secondi ti fa venire voglia di stiracchiarti piegandoti in avanti?

Ma non so, vedi te.

Non so che titolo mettere, oh

Era una bella giornata, non che mi sia successo qualcosa di particolare, ma era tutto andato lissio. Mi ero alzata disperata perché avrei dato la mia borsa preferita pur di rimanere a dormire quando la sveglia ha suonato e sto caz di raffreddore non si decide ad abbandonarmi e fra un po’ diventerò azionista di maggioranza della Kleenex, però poi è andato tutto bene.
Ho preso il treno, sono andata a lavoro, ho portato in giro scarpe e vestiti cercando di finire presto i giri in modo che mi restasse solo il lavoro da fare al pc per più tardi. Perché. Eh. Perché io che volevo fare la figa e quella che non gliene frega niente mentre in realtà volevo vedere tutto quanto.
L’arrivo, Beckham, il vestito, la faccia di Willy, la faccia della Cate. Harry. Harry. Harry. Harry. 
Vabbè basta.

In pratica lo streaming sempre aperto sotto e i file di lavoro sopra. E lovvo profondo per la capa fissata con i reali che lavorava ascoltando la diretta con gli auricolari avvisandomi ad ogni avvenimento “succulento” in modo che potessi cambiare pagina. Vabbè che non serviva, c’era chi non faceva nemmeno finta di lavorare e faceva tifo da stadio con particolare entusiasmo nei momenti topici.
Sono andata in mensa durante il giro in carrozza e son tornata giusto per vedere il bacio sul terrazzo. Bacio, vabbè, ma un limone no?
E come se non bastasse, mi è pure bruciato non aver visto quando a lei non entrava l’anello, o lui che le dice “you look beautiful” all’altare.
Avevo pure superato indenne il viaggio di ritorno in treno in piedi al caldissimo e in mezzo a un milione di persone.

Poi.
Poi succede che io dico:
“A”
Un’altra persona dice:
“No no per niente, per me B”
Io rispondo:
“Eh vabbè chissene, per me A”
Lei risponde:
“De gustibus”
E a me girano le palle. Giornata rovinata. Che cazzo mi dici “de gustibus” se sei tu che per prima hai criticato il mio gustibus? Sarò anche un attimo permalosa, ma questo mi ha rovinato la giornata.

Del tipo che per farmela passare adesso dovrò mettere in atto i seguenti step:
  1. Andare a comprare al bar una coppetta quella di fiordilatte con la cioccolata e le nocciole sopra e le meringhette sotto.
  2. Farmi una doccia di venti minuti (senza capelli, altrimenti non conta).
  3. Guardare Vampire Diaries (sperando che non muoia qualche figo – IMPOSSIBILE) e Grey’s anatomy a ruota (sperando che ci sia McSteamy in versione sexy con bambino o almeno almeno Avery senza maglietta).
E tutto per colpa TUA. Sappilo.

PS: Io, se mi sposassi – ma tanto non mi sposo – mi metterei il vestito della Pippa.

E' ammore (ma forse no)

Prima cosa: l’ho rivisto. Quindi esiste. L’ho visto ieri e oggi di nuovo.
Ieri eravamo in mensa, ma non posso sperare di ritrovarlo lì perchè era un orario insolito per me, che in pratica abbiamo i turni per andare a mangiare e al mio team (fa fico dire team no?) tocca alle 13.20 e invece ieri era neanche mezzogiorno e mezzo e quindi niente.
Ce l'avevo proprio davanti ma di profilo. 
Ho passato un buon quarto d'ora a pensare "Ma sarà lui?" perchè io sono impedita anzi dippiù a ricordare le facce, che come minimo una persona la devo vedere tre volte perchè mi resti impressa e quindi lui l'avevo un po' plasmato a mio piacimento. Oh sempre figo eh, solo che mi è voluto un po' per arrivare a capire che era lui. 
Però niente, lui ha mangiato, io ho mangiato, lui è andato via, io sono andata via.
Oggi poi l'ho ritrovato in giro, e ci ho fatto anche la mia bella figura che però non so come spiegarlo. Mi servirebbe un disegnino. Occhei vada per il disegnino.

Va' che lavoro di Paint che ho fatto. Una ggenia della grafica, altro che fotosciop.
Inzomma, questo è la stanzone dove ero andata a ritirare dei fantastici completini intimi in pizzo nero su sfondo rosa e quelle robe nere sono scrivanie. Credo si capisca che lui stava camminando seguendo il percorso rosso. 
Le altre due linee invece riguardano me che camminavo tre metri dietro a lui. La linea verde è il percorso che avrei dovuto fare per uscire una volta completate le mutande, la linea blu è ovviamente quello che ho fatto, perchè guardando la sua parte posteriore (che non ha niente da invidiare a quella anteriore) mi son persa nei miei pensieri e son andata avanti di tre scrivanie. Poi sono tornata in me, ho fatto una faccia intelligente e son tornata indietro.
Niente di che, per carità, ho sempre la scusa che mi perdo perchè non conosco gli uffici e la disposizione dei vari reparti (si dice reparti? boh) e infatti le mie giornate sono ricche di figure bellissime.

Basta, tutto qua.

Non so, magari qualcuno si aspettava che ci avessi parlato. 
AHAHAHAHAHAHAHA
Si, come no.
Io.
Che mi faccio problemi a commentare anche nei blog (dove i commenti dovrebbero essere sempre desiderati) per paura di rompere.
Che ci metto due decimi di secondo a diventare viola.
Che perfino l'ecs "Sono fatto cosi, cosa posso farci - Non sei tu sono io - Proverò a cambiare" si lamentava perchè mi vergognavo a dirgli le cose in faccia e/o sms.
Che prima di intervenire nei discorsi di chi non conosco bene devo autoconvincermi che nessuno penserà "Chi è questa - Cazzo vuole - Da dove è uscita".
Io. 

Che poi, cosa avrei dovuto dirgli?
Ehi tu, tu che non hai idea di chi sia io, ti piacciono queste mutande? E' meglio il reggiseno imbottito o quello smolfo?
Io non lo so mica come si fa.
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