Vergognarsi un po'

Il progetto "Michela inizia a vestirsi come una persona grande" ha subito una brusca accelerata dall'inizio dell'anno, soprattutto perché ho perso un po' di kg e due taglie pantaloni, e con la scusa di questo "lavoro" iniziato a gennaio, ho comprato molto più di quanto io solita fare e ho cercato di comprare bene. Io di solito parlo molto, guardo molto, vado anche molto a negozi ma compro poco, sia perché sono tirchia di mio, sia perché non essendo indipendente mi sento in colpa a comprare cose che non mi servono veramente, e diciamo la verità, quando compriamo, niente ci serve veramente. Se dimagrite però, le cose vi servono. Ecco.
L'obiettivo era abbandonare la combinazione maglietta scema-jeans-converse-cardigan lungo di Zara di cui abbiamo una diapositiva e i vari look da 15enne.

Questi cardigan con i bottoncini sulle maniche sono la rovina della nostra generazione: chi è che non ce l'ha nero-grigio-blu-beige nell'armadio? E la versione con le toppe? Secondo me da Zara ci risollevano il bilancio. Per non parlare della versione hipster-boscaiola, roba che manca solo la reflex a tracolla.

Un po' alla volta però le cose sono migliorate, il primo passo è che ho iniziato a non comprare più jeans: ora ne ho solo un paio. Cioè, gli altri pantaloni che ho sono comunque skinny eh, mica ho fatto così tanti progressi, ma almeno ho variato i colori. E ho scoperto anche che quando metto i jeans sembro più grassa, ecco. Ho iniziato però a sostituire le amate Converse con le amate stringate-derby-brogues come minchia volete chiamarle, insomma queste qui che fanno tanto wannabe Sienna Miller.

Ho smesso con le magliette sceme e iniziato con le camicie, il che vuol dire che ho iniziato a vestirmi come un maschietto, ma a me piace da morire vestirmi come un maschietto.

La via che porta all'indipendenza dai cardigan però è dura, e io ho [fortunatamente] perso kg solo sotto, quindi non ho ancora dovuto abbandonare la mia collezione di colori, per fortuna o purtroppo. Questa, è la mia camicia preferita: 100% poliestere, il goccio di femminilità dato dalle due righine di pizzo è compensata dal colletto alla coreana allacciato fino al collo, che fa molto suorina, e infatti questa foto è stata rinominata suora.jpg.

Magri tentativi di sostituirli sono stati fatti con il giubbino in jeans che avevo alle medie, accuratamente modificato-strappato-borchiato da me medesima, e che ora è il mio fedele compagno di viaggio in queste fresche mattine estive. Ciao Zara, col cacchio che spendo 40 euro per il tuo giubbino, il mio è più bello.
Oh e guarda, ho anche iniziato a mettere le collane da femmine: sia quelle gigantobese e colorate, sia quelle piccine e sottili.

Coi tacchi ci ho provato, giuro, va che belle ste cosine che sono addirittura stampata e vedi sopra quanto a me piacciano le stampe. Purtroppo, non sono andata più in là del camerino, ma per tipo 2 minuti le ho tenute addosso. Magari prima o poi riuscirò anche a eliminare le ballerine.

La strada è lunga e tortuosa, le ricadute ci sono e a volte infatti mi ritrovo vestita come la peggio barbona con una maglietta che dice b-happy mentre io ho una faccia da funerale o con talmente tanti strati che ti viene da dirti ma perché.

La maggior parte dei fantastici esperimenti però mi escono quando sono obbligata. I 30 e passa gradi della settimana scorsa e un ufficio con aria condizionata rotta mi hanno costretto a pensare a soluzioni alternative rispetto ai miei adorati skinny che probabilmente mi si sarebbero completamente fusi alla pelle. Udite udite, ho comprato una gonna e l'ho anche messa. Mentre mi vestivo, i miei familiari venivano in pellegrinaggio in camera mia per vedere dal vivo il grande evento, io mi sono vergognata un casino e mi sono incazzata perché è come uno che ha il naso gigante e tu vai gli a fissargli il naso insomma non è proprio carino. Mi sono sentita osservatissima per tutta la giornata ma ce l'ho fatta, sono uscita vincitrice, e adesso pubblico anche la foto perché la veda il mondo intero [seh]. Probabilmente la pazzia, poi, mi ha spinto ad uscire di casa con questi pantaloni della tuta di Tezenis, pagati tipo 9 euro in saldo tipo 5 anni fa, antisesso perché hanno il cavallo il basso e sformati con il segno delle ginocchia. Non li avevo mai messi fuori di casa ma con questi 30 euro tra pantaloni e canotta mi sono sentita figa come non mai.

Quest'ultima foto si chiama fico.jpg.
Adesso la stampo e l'appendo all'armadio.

Gelato per sfigati #2: Piera la gelatiera

Certo, è bello andare al bar e comprarsi una coppa gigante limone e fragole fresche o l'affogato al caffè con un kg di panna, però anche farsi il gelato in casa ha il suo perché. Cercare le ricette, sperimentare con quello che c'è, tirare fuori la tua gelatiera e guardare il cestello girare. Sono innamorata e secondo me mi ama anche lei. L'ho chiamata Piera.

Ma partiamo dall'inizio e diamo istruzioni precise. Dunque. Per fare il gelato in casa dovete andare all'outlet dove c'è il negozio Bialetti, vi comprate la gelatiera in sconto e poi andate da Michael Kors dove vostra madre si comprerà una borsa. No, ok, questo è stato un mio grande errore che voi non dovete ripetere e il procedimento giusto è questo: andate a comprare la gelatiera come regalo a vostra madre e poi andate da Michael Kors dove vostra madre regalerà a voi una borsa. Vedi come girando gli addendi il risultato cambia tantissimo?
Quindi adesso avete una gelatiera.
Leggete bene tutto il libretto di istruzioni [seh, ciao], prendete il cestello e lo mettete in congelatore a raffreddare per 24 ore, quindi gli esperimenti sono rimandati e nel frattempo potete darvi da fare e cercare ventordici ricette da provare.
Quelle che ho provato io sono queste.

#1 - Gelato al cioccolato
1 rosso d'uovo
60 grammi di zucchero
2 gocce di vanillina
20 grammi di cacao in polvere
260 ml di latte di riso
poco sale (sale? boh? "gelato al cioccolato dolce un po' salato" ah beh allora ok)
Fai montare un po' a schiuma lo zucchero e l'uovo, poi ci aggiungi tutto il resto e mescoli finché si scioglie tuttotuttotutto e versi nella gelatiera, 45 minuti lì dentro a girare, poi 30 minuti in un contenitore in plastica in congelatore che si indurisce un po' e vualà, il gelato è pronto.
Esperimento riuscito: il gelato è buono, la consistenza e cremosità sono quelle del gelato normale, dopo solo mezz'ora in congelatore si riusciva a fare la pallina con il cucchiaio, lasciandocelo una giornata diventa duro come le vaschette da supermercato, ma a me piace molliccio e poi me lo volevo mangiare subito e quindi l'ho tirato fuori.

#2 - Gelato alla panna in realtà zabaione
Non so cosa mi abbia spinto a pensare che prendendo la ricetta sopra e togliendo il cacao avrei ottenuto un gelato alla panna, forse il fatto che quando fai i muffin prendi un impasto e lo fai bianco e se lo vuoi al cioccolato ce lo aggiungi e basta.
Ecco, per il gelato NO.
È uscita una cosa giallina, consistenza perfetta per carità, però gusto tipo zabaione, che sinceramente no me gusta pe' gnente.

#3 - Yogurt frozen/Gelato allo yogurt
3 vasetti di yogurt Valsoia (1 bianco, 2 alle fragole)
40 ml di panna di soia
100 grammi di zucchero
Mescolare tutto fino a sciogliere lo zucchero e schiaffare nella gelatiera per almeno un'oretta. Si può mangiare subito, con la consistenza dello yogurt frozen, o mettere in freezer per un'ora-due e ottenere la consistenza del gelato "da pallina". Ma il punto importante è che è buono, non "buono per essere fatto con yogurt e panna finti" ma proprio BUONO. Consiglio per gli idioti come me: non mettere le fragole fresche a pezzi perché in congelatore congelano (MA VA?!) e quindi poi non riuscite a mangiarle.

#4 - Fiordilatte vero
500 ml latte intero
200 ml panna fresca (non montata)
100 g zucchero
Ho dovuto fare anche un esperimento con ingredienti "veri" per vedere cosa usciva e la consistenza era perfetta, più densa del gelato fatto con il latte finto. Mi hanno anche detto che era buono.
Che si nota la mancanza di entusiasmo?

#5 - Gelato al caffè
130 g di zucchero
2 rossi d'uovo
250 ml latte di riso
200 ml panna di soia
2 cucchiaini di cacao amaro
6 cucchiaini di caffè solubile
Il mio gioiellino: l'ho già rifatto tre volte. Il procedimento è lo stesso del gelato al cioccolato, il gusto è quello della coppa del nonno, la consistenza è della crema caffè che compri al bar o, dopo un'oretta in freezer del gelato vero.

PS: Se qualcuno volesse provarle, tutte le ricette che sono senza lattosio e sono la variazione di ricette che prevedevano panna/latte/yogurt normale, quindi presumo che con gli ingredienti normali venga tutto più buono. Se non ve ne frega niente andate a quel paese e compratevi un camion di Carte d'or al tiramisù.


Gelato per sfigati

La consapevolezza mi ha colpito come uno schiaffo in piena faccia e mi ha lasciato atterrita, come solo le foto del culo di Federica Nargi confrontato con il mio.
Il gelato è fatto con il latte.
Niente più gelato per me.
È stato un momento duro e non so ancora se l'ho superato del tutto, ma mi sono fatta forza e ho pensato dai, ci saranno delle alternative, Valsoia mi salverà.
E Valsoia mi ha salvato, ma per finta.
Perché il gelato Valsoia ti può aiutare nel momento in cui hai quella voglia in testa e la devi levare, ma se vuoi  mangiare qualcosa di buono, ecco, no.
Non è neanche questione di scegliere quello che ti piace di più, perché ce ne sono di 5 tipi CINQUE ma nei supermercati della Culonia se ne trova solo uno, a volte due, e tra questi non c'è la Coppa del nonno tarocca che io tanto bramo.
Che poi Valsoia, seriamente, non puoi fare una vaschetta di gelato alla panna: la tua panna non sa di panna, quindi almeno mettici qualche gusto insieme, un frutto, un topping, che ne so, qualcosa che non ti faccia sentire quel sapore metallico sulla lingua.

Dunque il punto è che ho provato ad arrangiarmi e a farmi il gelato in casa o qualcosa che ci assomigliasse almeno un po' per gusto, ma soprattutto per cremosità.

Tentativo #1
"Congeli qualche cubetto di frutta di stagione, anche quella matura che il giorno dopo sarà da buttare, poi la butti nel mixer con due cucchiai di mascarpone e ti esce una crema da mangiare subito, o se la vuoi un po' più dura la metti per poco tempo in freezer."
Così mi hanno detto.
Io non posso usare il mascarpone (ODDIO, IL TIRAMISU') e ho provato a sostituirlo con la panna di soia, mescolandola con dei cubetti di ghiaccio fatti con il caffè. A quanto pare serve una parte ghiacciata per emulsionare il tutto e far uscire una crema, ma a me non si è emulsionato niente.
Avevo letto varie ricette che dicevano che il composto liquido di gelato va lasciato 4 ore in freezer mescolando ogni 45 minuti, e questo è quello che ho fatto.
Il risultato non è un gelato ma una granita molto fine, buona per carità, ma non è gelato: non è per niente cremoso e quando lo mangi si sente proprio che sa di acqua.
Forse se avessi usato la frutta congelata, essendo solida, sarebbe andata meglio?
Magari riproverò.

Tentativo #2
Mi è venuto in mente quel vecchio Fruttolo, che ci infilavi il bastoncino e lo mettevi in freezer, quindi ho preso due yogurt (di soia, ovvio), e ci ho buttato dentro due pesche a pezzi (non congelata).
Ho ripetuto lo stesso procedimento: frullare ogni 45 minuti per 4 ore, e il risultato è uno yogurt che sa di pesca, un po' cremoso ma alla fine troppo dolce. Il gelato vero allo yogurt non è così.
Forse dovevo metterci un po' di latte.

Tentativo #3
Vado a comprare una gelatiera.

E io ho finito Harry Potter

Era il 30 aprile quando ho scritto sul blog di aver iniziato a leggere Harry Potter, ed era passata circa una settimana da quando avevo virtualmente aperto la prima pagina pensando È il momento di capire perché TU il giorno dell'uscita ti mettevi in coda in libreria a mezzanotte e perché TU ti facevi i raduni vestita con la divisa della scuola e il cappello a punta e sì sto parlando di voi due inutile che fate le gnorri.

7 libri in 6 settimane sembra tanto ma non lo è, considerato che i primi libri sono molto corti rispetto agli ultimi, che io leggo molto velocemente e almeno un'ora ogni giorno [in treno] e poi di nuovo la sera prima di dormire.

Mi hanno detto che sono stata brava ad evitarmi gli spoiler in tutti questi anni, ma in realtà non è così difficile, no? Voglio dire, quando sei in fissa con qualcosa o qualcuno stai attento a tutto quello che senti o leggi a proposito, mentre quando non ti interessa ci passi sopra e magari puoi anche aver sentito qualcosa ma il tuo cervello non lo assimila. O almeno, il mio funziona così.
Ecco, se non avete letto Harry Potter, se avete intenzione prima o poi di leggerlo, se il vostro cervello non funziona come il mio oppure funziona così ma per sicurezza è meglio evitare fermatevi qua, ciao amici.
Dicevo, grazie a questi compartimenti stagni che mi permettono di lasciare fuori le cose che non mi interessano, come tutto quello che succede a The voice e Amici o in Game of Thrones [prima o poi lo guarderò, prima o poi, probabilmente quando sarà finito], ho potuto fare la mia maratona di Lost un paio d'anni dopo la fine senza nessun problema e leggere Harry Potter senza sapere che CAZZO Albus CAZZO Silente CAZZO muore.
Ho pianto disperata e per fortuna ero a casa e non in treno. Ho pensato vabbè sono maghi, vedrai che in qualche modo torna. Ho pensato che mi sarebbe dispiaciuto meno se fosse morto Harry.
Ho pianto di nuovo quando è morto Dobby e poi Fred e un po' di nuovo quando Harry si rende conto di tutti i morti che ci sono stati "per colpa" sua.

Mi è piaciuto? Sì, mi è piaciuto.
Non andrà di sicuro nell'elenco dei miei libri preferiti, non credo che lo rileggerò e continuo a metterlo nel gruppo dei libri per bambini/adolescenti. Ma mi è piaciuto.
Si fa leggere benissimo, ti prende e gli ultimi libri sono molto più belli dei primi, che anche se sono molto più corti sono un po' "non succede niente ma facciamo passare il tempo in attesa del gran finale" che però non è mai grande. Non che mi aspettassi un morto o una guerra alla fine di ogni libro, cioè, forse un po' sì, perché effettivamente credo il primo libro bello sia quello in cui muore Cedric [anche se non mi ha fatto piangere].

Più di tutto ho pensato a cosa dev'esserci nel cervello di quella pazza della J.K. Rowling che si è praticamente inventata tutto un mondo pieno di particolari e dettagli che aiuto, perfino i voti della scuola con la scala personalizzata. Io lo so, che da qualche parte c'è qualche nerd che ha imparato sul serio a parlare il serpentese, com'è successo con l'elfico del Signore degli anelli.

Capitolo film.
Ho portato avanti tutto insieme libro-film-libro-film e forse è stato un errore perché me li sono goduta poco, con i ricordi troppo vividi in mente.
I libri sono meglio del film.
E vabbè, lo sappiamo da sempre. Sono pochi i film che rendono giustizia ai libri [ma questo è tutto un altro post] e purtroppo questo non è uno di questi casi.
I film sono una trasposizione veloce e frettolosa dei libri, la storia è resa più semplice grazie ad alcuni adattamenti e modifiche che fanno anche sparire dei personaggi minori, non è un caso che secondo me il film migliore sia l'ultimo, dove per farci stare tutto ne hanno fatti due.
Nonostante questo anche nell'ultimo mancano tante cose: la parte "cattiva" di Silente e i tormenti interiori di Harry, si sorvola molto sulla parte romantica e il mondo degli elfi domestici diventa un dettaglio.

Ed ora, c'è tutto un mondo di meme da vedere per me.

PS: Per farmi odiare da tutti i fan di Harry Potter faccio la dichiarazione scomoda: sono sempre stata team Signore degli anelli. Lo ero prima a prescindere, lo sono ancora adesso, però prima di dichiarare la sentenza definitiva dovrò leggere i libri e poi potrò battere il martelletto.

Fatemi felice e regalatemi barattoli

Dev'esserci una qualche spiegazione a questa necessità di inscatolare tutte le cose. Paura di non trovarle. Paura che si rompano. Paura che siano fuori posto.
La mia camera è una scatola con dentro mille scatole che contengono altre mille scatole.
Ah ecco un'altra cosa che mi piace tantissimo comprare: scatole. Di cartone decorato, di plastica, legno vero e finto. Alcune volte le ho fatte con le mie manine, ho anche fatto quel famoso tutorial della scatola ritagliata dall'interno del libro, che ora è disperso in mezzo alla libreria con dentro tutti i miei ori, alla faccia della cassaforte nascosta.

Ma adesso basta scatole, che è il turno dei barattoli.
È un po' bruttina la parola barattolo, questo suono un po' duro ma anche dolce con quell'-olo che fa tanto sette nani.

Sto riempiendo ogni superficie abitabile della mia camera con barattoli in vetro vuoti e pieni. Nelle ultime settimane ho praticamente rincorso la mia famiglia per verificare prima che ogni barattolo di marmellata o carciofini o yogurt fosse buttato se era carino e particolare o già presente nella mia collezione. Adesso, che ho finito di setacciare la dispensa, ho iniziato a comprare le cose appositamente per poi usarne i barattoli: non so quando finirò la scorta da caserma militare di olive, ho preso una nuova marmellata e degli asparagi sott'olio [bleah]. Nutro grandi speranze per il vasotto gigante di pesche sciroppate comprato ieri, penso di metterci dei fiori.

Ho addirittura comprato una candela profumata, io, che non sopporto i profumi, perché aveva un vasetto carino e opaco, cosa che manca alla mia collezione.


Ma aspetta, ora che guardo la foto mi torna in mente che questo post non doveva parlare di barattoli ma di quel barattolo lì, quello con i soldi dentro, e di quello che devo farci. Vabbè fa niente, la prossima volta.

Comunque è colpa di Tumblr.



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