Altro che uomini, voglio uova e zucchero da sbattere

Non lo so se si può, non lo so se una persona può studiare felice, andare convinta a un'università che le piace, laurearsi nei tempi e con un bel voto e pensare sempre con nostalgia ai tempi delle lezioni e degli esami, e poi BUM, trovarsi a invidiare la cugina 19enne che ha fatto l'alberghiero.
Forse si può.
Svegliarsi felice il venerdì non perché la sera si beve o si va a ballare ma perché prima di andare a letto puoi mettere a lievitare il panetto e la mattina fare il pane, la mattina impastare gli gnocchi per pranzo e il pomeriggio mettere su il dolcetto per la domenica.
Amici e parenti vari che pensando di essere originali ripetono "dovresti aprire una pasticceria" e tu ridi e rispondi "sì ok, dammi i soldi" e poi pensi alla pasticceria vecchia del tuo paese che si potrebbe rifare e ai muffin nelle alzatine e gli ingredienti direttamente in vetrina con l'angolo preparazione dolci a vista e i tavolini piccoli con le sedie uno diverso dall'altro e un separé fatto di scatole di the di latta e poi no, queste cose succedono alle signore che poi leggi sui giornali, e quelle persone non esistono.
Poi pensi che forse no, forse non ce l'avresti fatta a fare solo quello sempre, forse se quello che hai studiato ti piaceva c'è un motivo e forse devi solo trovare il modo di combinare le due cose e forse ancora quello che vuoi non l'hai capito. E forse, forse quello che stai facendo adesso ci si avvicina a quella cosa che ancora non sai cos'è. Forse ci si avvicina un bel po'.


Allora forse in fondo, almeno c'è una cosa che non va così male.
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