Voglio vivere in un telefilm

5 luglio, e mi chiedo: posso io passare l'estate a fare la tesi?

Si che posso, anzi devo, se voglio finire a novembre. E io voglio finire a novembre!
Voglio finire a novembre perchè voglio andare via di casa e andare a lavorare, anzi, forse è più corretto dire che voglio andare a lavorare per poter andare via di casa.

In fin dei conti, fare la studentessa mantenuta non è mica male, e fare la tesi in certi momenti mi piace, leggo e scrivo tutto il giorno. Anche se a stare chiusa in camera con questo caldo sto impazzendo.
No, no, voglio finire.
Anche se pochi giorni fa a sentire la Valentina che parlava di prenotare il rinfresco mi veniva l'agitazione.

Devo finire. E trovarmi un lavoro. E andare via di casa.
Povera illusa.

C'è il mondo lì fuori a cercare lavoro, e loro prenderanno proprio te, appena uscita dall'università, con sogni vaghi su quello che vuoi fare da grande ed esperienza zero.
E' tutta colpa dei telefilm americani.

I personaggi dei telefilm americani sono sfigati per carità, scoprono in una settimana di essere stati adottati, di avere fratelli in giro per il mondo e un killer per vicino di casa. Vivono mille difficoltà, ma sono tutti pieni di talento, solo che nessuno li capisce.

Nella metropoli in cui vivo (3.000 anime, il posto da invidiare) se un ragazzo va a scuola per fare il meccanico, poi trova lavoro come meccanico, ed è probabile che faccia il meccanico per tutta la vita.
Nei telefilm americani, se un ragazzo trova lavoro come meccanico poi aprirà una catena di officine distribuite in tutto il paese, o una rivendita di auto di lusso, o sarà assunto da uno Schumacher americano per fare manutenzione alle sue auto.

Colpa loro, quindi, se mi vedo in futuro andare ogni giorno a lavoro con i tacchi a spillo che non faranno male, rigorosamente a piedi in una grande città, fermandomi all'edicola all'angolo a comprare il giornale mentre sorseggio il mio caffè da asporto (e qui c'è un problema, anzi due: in Italia Starbucks non esiste, e in più a me il caffè non piace lungo, escludo di andare per strada con la tazzina in vetro/ceramica), vivere da sola in un appartamento arredato nella giusta combinazione tra il moderno, il rustico e il vintage, fermarsi dopo il lavoro nel locale sotto casa a bere qualcosa con gli amici, sentire i genitori una volta la settimana perchè c'è troppo da fare.

Quello che mi aspetterà invece sarà probabilmente un lavoro vicino casa, in una zona industriale da raggiungere con la mia y, dopo aver fatto di corsa colazione a casa, con le ballerine ai piedi perchè - diciamo la verità - qua intorno se vai in giro con i tacchi a spillo e non è venerdi/sabato/domenica sera i più ti guardano storto, in casa con i genitori fino a 30 anni, quando forse sarò in grado di aprire un mutuo che mi legherà per i prossimi 50 anni, dover fare almeno 15 km in macchina per trovare un posto decente dove bere qualcosa.

Mamma che tristezza.
Meglio i telefilm valà, me lo dico da sola: per sognare son sempre in tempo!

Nel frattempo torno alla mia tesi.

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