"Michelaaa. Oggi pomeriggio alle 2 deve venire un tizio e io sono via
puoi dirgli che blablabla e di venire blablabla?"
Si certo che posso, però ti ringrazio se magari mi avvisi che a differenza dei 60enni che solitamente vengono da te e devo mandare da qualche parte, questo è un 25enne alto, moro e con tanti capelli. E con i jeans che stanno giù sul culo e la camicia con le maniche tirate su e le fossette.
Così, giusto per evitare di aprire la porta (nella mia sexyssima tenuta quotidiana) per buttare le bottiglie di plastica e trovarmelo là con il dito in aria puntato in direzione campanello. E di diventare viola mentre mi chiede se sei mio parente. E di metterci mezz'ora a dire che si, sei mio zio e devo dirgli che blablabla e dovrebbe andare blablabla.
Per inciso, non mi serve assolutamente la collaborazione di altre persone per fare figure di merda con esseri umani dell'altro sesso.
Potrei fare l'esempio del ragazzo che vedevo sempre in stazione e di quella volta che mi ha causato un mezzo infarto entrando nella sala d'aspetto mentre io uscivo, compreso urletto isterico.
E il commesso del reparto valigie durante il periodo di Natale, che mi ha visto guardare con finto interesse un milione di trolley a caso mentre raccoglievo il coraggio di andare da lui, e improvvisamente scappare per nascondermi dal commesso del reparto telefonia con cui sono uscita tre volte a 18 anni e che a distanza di sei anni (quasi sette) evito ancora e sfodero nelle serate in cui dopo un paio di spritz si fa a gara su chi ha vissuto la storia più imbarazzante.
O dei velini, assistenti del professore di Economia industriale avanzato che venivano accolti da risatine, sguardi e quasi applausi ogni volta che entravano in aula per la lezione (vabbè questa era più una figura di merda collettiva).
Oh ecco, Alberto! Che rimanevo a Venezia un'ora in più per trovarmelo in treno al ritorno e il corso aggiuntivo di Upgrading della marca che abbiamo seguito insieme è stato una dieci ore di figure di merda consecutive, potrei finire sullo Show dei record a pensarci (e approfittarne per uccidere Barbara d'Urso e diventare l'eroina che ha salvato la televisione italiana). Mica male.
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come ti capisco y_y succede anche a me e a volte senza che nessuno mi aiuti ...
RispondiEliminap.s.: geniale il post precedente!
Quanti ricordi che ha evocato in me questo post.. Però, che dire? Fanno parte della vita, e mi hanno divertita, magari meno sul momento, ma tantissimo quando arriva il senno di poi.. Quasi nostalgia..
RispondiEliminaSolo un nome: Bridget Jones. Guarda com'è finita... :)
RispondiEliminaoltre al titolo del blog (che mi piace moltissimo!Originaleee!)
RispondiEliminaMi piace anche molto come scrivi!Complimenti!
Passa da me e seguimi, ne sarei molto felice!
www.cipollainspiration.blogspot.com
Ehehe io sono Bridget Jones!
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