Nonostante io abbia un’ottima memoria, per il quale passo la metà
del tempo a vantarmi e la metà a vergognarmi per non fare la figura
di quella creepy che si ricorda i minimi dettagli di quello che mi hai
raccontato due mesi fa a proposito di tua cognata. Nonostante questo, ho dei
terribili vuoti di memoria: com’è finita con Luca il mio morosetto della prima
superiore? L’ho mollato io? Mi ha mollato lui? Abbiamo finito gli sms gratuiti
della Christmas card e abbiamo semplicemente smesso di sentirci?
Oppure, chi mi
ha consigliato questo libro? Perché ce l’ho sul Kindle? Me lo sono ritrovata
davanti senza ricordare quando e come l’avessi scaricato, ma con una sensazione
molto forte di doverlo assolutamente leggere che non sapevo da dove veniva.
Qualche giorno dopo l’ho visto fotografato su Instagram da una fashion
blogger e mi sono ulteriormente confusa.
Il libro è Stoner di John Williams, un libro bello che
racconta la storia di una persona comune, noiosa, una persona qualunque e
totalmente trascurabile. O forse no, forse è interessante e intelligente e ha
segnato le vite delle persone che ha incontrato.
Mi fa sorridere pensare che le prime pagine sono lente e
noiose, magari qualche volte pensi anche che non ne valga la pena. Come il
protagonista? Poi invece ti ci ritrovi dentro e vorresti abbracciarlo, dargli
una mano, una carezzina sulla testa, e il libro non lo metti più giù.
Ho cercato e non ho trovato una recensione negativa.
In ritardissimo rispetto agli altri anni ho iniziato la mia
personale maratona dei film candidati all’Oscar, iniziando da La teoria del
tutto, dopo aver letto commenti entusiasti e aspettandomi grandi pianti. Sono
rimasta un po’ delusa non perché il film non mi sia piaciuto, ma perché avevo
aspettative molto più grandi.
I personaggi sono molto belli e gli attori sono bravissimi:
lei bella nei suoi abitini bon ton, lui ha vinto l'Oscar e me l'aspettavo, è bravissimo a
interpretare il decadimento fisico, in alcuni momenti è perfino difficile da guardare.
Ecco, forse sono più belli i personaggi di quanto lo sia la storia, perché
diciamo che succede molto poco. E purtroppo non riesco a non fare il confronto
con A beautiful mind, che è uno dei miei film preferiti.
Di Shameless non si parla abbastanza, e non capisco perché. Shameless
fa piangere, ridere e incazzare, certe volte tutto insieme che non sai più
neanche cosa pensare. Ti fa venire voglia di vivere in una famiglia di disadattati.
Credo che Frank
Gallagher sia uno dei personaggi maschili più incredibili delle serie tv degli
ultimi anni, tanto quanto Walter White o Walter Bishops, di certo
Fiona è il personaggio femminile migliore che io abbia mai visto. Ma è
impossibile non voler bene a tutti, TUTTI, anche agli stronzi antipatici. Però
non è come nelle altre storie in cui gli stronzi antipatici hanno il cuore
tenero e alla fine si redimono. Questi sono stronzi antipatici di quelli che a un
certo punto, quando tu credi sia il momento di arrendersi e scoprire il loro lato
buono, quando pensi che peggio di così non si possa fare, beh, va peggio. Siamo
alla quinta stagione e continua a migliorare. Ho visto
le 6 nuove puntate in tre giorni, alcune scene le ho guardate più volte.
L’unico difetto è che sono solo 12 puntate a stagione.