* Il casino che faccio quando mangio le carote lo sente anche chi mi sta vicino? E i grissini croccanti? E le patatine? Ovviamente è pura teoria, io sono in dieta mangio solo le carote.
* Quando sono sullo stepper o sul wave mi balla il culo?
* Perché quando vedo due persone donne o uomini conosciuti e non che stanno a parlottare e ridere penso sempre che stiano ridendo di me?
* La carne umana di cosa sa? Fonti scientifiche (yahoo answers) dicono che la maggior parte dei muscoli sia carne rossa, ma ce ne sono alcuni che fanno meno movimento che sono carne bianca. Ma questo non ci risolve il problema perché tipo il pollo è buono ma il tacchino invece fa vomitare, la braciola è buona ma l'osso buco 'nsomma. Giusto per sapere in caso decidessi un giorno di tagliarmi delle fettine di culo da fare impanate quale contorno ci sta meglio. Fettine di culo e purè tutto sommato mi sembra ok.
* Perché chi ha fatto il liceo parla sempre dei "tempi del liceo" e chi ha fatto qualsiasi altra scuola parla di "superiori"? Perché chi ha l'iphone dice "prendo l'iphone" e tutti gli altri parlano di "telefono/cellulare"?
The perks of being a wallflower
Questa sera ho visto un bel film.
Non mi capita spesso di trovare un film durante il quale non controllo mai il telefono, non gioco a Candy crush, non prendo il pc e controllo la cosa X che mi è venuta in mente.
The perks of being a wallflower/Noi siamo infinito.
Una storia che parla di sentirsi soli, di non sentirsi accettati dagli altri, di non sapere cosa fare per andare avanti. Non le so fare le recensioni dei film, non la voglio fare la recensione perché io per prima se decido di vedere un film non voglio saperne niente, quasi nemmeno il titolo. Però ehi, c'è Emma Watson che non è decisamente più Hermione Granger.
È tratto da un libro, neanche a dirlo l'ho già scaricato.
Scrivo mentre in background sul pc scorrono i titoli di coda e ascolto la canzone del film, anche se non ho niente da scrivere.
Potrei avere un nuovo film preferito.
I can see it.
This one moment when you know you are not a sad story.
You are alive.
You stand up and you see the lights on the buildings and everything that makes you wonder. And you're listening to that song in that drive with the people you love most in this world.
And in this moment I swear, we are infinite.
FOMO - Fear of missing out sempre e comunque
Ho appena letto su Vanity fair un articolo sull'iperconnettività, "la malattia del terzo millennio", e mi ha fatto sorridere perché da boh, sarà una settimana, mi sono cancellata da twitter.
Mi sono cancellata perché? Perché è un periodo un po' così, non bellissimo, e non volevo fare la lamentosa. Twitter è pieno pienissimo di gente che si lamenta di tutto: del fidanzato/a, dei genitori, del lavoro, della vita. È noioso, e io non voglio essere noiosa. Non volevo neanche finire per sfogarmi lì, dire cose che è meglio che tenga per me, fare la donzella triste in cerca di attenzioni.
Sono una donzella triste in cerca di attenzioni, ma gli altri non lo devono sapere.
Twitter è la sede della mia iperconnettività: c'è il blog ma oltre a scrivere quei pochi post che mi vengono in mente e leggere le mail dei commenti porta via poco tempo, seguo molti blog ma tranne poche eccezioni o guardo solo le immagini o leggo una riga sì e tre no, facebook giace inutilizzato da anni, instagram niente di che.
Twitter è il mio problema: la mattina mentre aspetto il treno, in pausa pranzo, al ritorno quando ho le lenti a contatto annebbiate e il cervello confuso per leggere qualsiasi libro, prima di cena e dopo cena, mentre guardo un telefilm sul pc, a letto prima di addormentarmi, quando la notte mi sveglio agitata e non riesco più a dormire.
E poi ci sono quelle persone a cui ti pare di volere bene che in realtà sono persone finte, persone che non conosci davvero e non lo so, io su internet ci ho anche conosciuto un fidanzato ma alle relazioni "solo" virtuali ancora non mi ci sono abituata, e se c'è qualcosa che non va, devo abituarmi a cercare le persone vere e non quelle con una profile pic. Quelle che ti possono guardare storto se dici una cosa senza senso, dare uno spintone o una pacca sulla spalla, al limite pagare uno spritz.
Arriva un punto che devi dire basta e io ho detto basta.
Non è difficile, certo ogni tanto succede una cosa che vorrei raccontare o mi viene in mente una frase che potrebbe far ridere, a volte penso ai miei preferiti che si stanno divertendo tra loro senza di me.
E infatti. Vanity parla della FOMO, Fear of missing out, cioè la paura di lasciarsi sfuggire qualcosa mentre non si è connessi e ops, io ho appena passato un bel quarto d'ora a stalkerare i profili dei miei preferiti [ok anche di alcune delle solite zoccole] per vedere se è successo qualcosa di interessante.
La disintossicazione è ancora moooolto lontana.
Conquistare gli uomini su internet HOW TO
Mostrare il culo va benissimo.
Mostrare le tette di più, ma bisogna farlo con ironia.
La foto di tette/culo intitolata "tette/culo" è volgare, bisogna intitolarla "noia/lentiggini/occhiaie".
Parlare di calcio no, è un'invasione di campo.
Foto di cibo insomma, solo se seguiti da inviti e battutine a doppio senso.
Tweet sui programmi tv, sui vestiti, su tutto quello che fa sembrare decerebrate sì.
Parlare di musica dipende.
Libri nah.
Tirarsela da qui al Burundi è ok.
Foto di cosce magre e culi ossuti con didascalia "smettila di mangiare come una balena" ottimo.
Mostrare le tette di più, ma bisogna farlo con ironia.
La foto di tette/culo intitolata "tette/culo" è volgare, bisogna intitolarla "noia/lentiggini/occhiaie".
Parlare di calcio no, è un'invasione di campo.
Foto di cibo insomma, solo se seguiti da inviti e battutine a doppio senso.
Tweet sui programmi tv, sui vestiti, su tutto quello che fa sembrare decerebrate sì.
Parlare di musica dipende.
Libri nah.
Se lui "ahahahahah mi fai morire dal ridere" lasciar perdere, è già una sconfitta.
Parlare di bambini NO NO NO NO NO.Tirarsela da qui al Burundi è ok.
Foto di cosce magre e culi ossuti con didascalia "smettila di mangiare come una balena" ottimo.
Dolcetti per impediti #2: Tiramisù
Mi ero dimenticata della rubrica "Dolcetti per impediti" che però è molto importante per me perché credo molto nella causa che anche noi intolleranti abbiamo il diritto di diventare obesi.
Parliamo del tiramisù e della disperazione che mi ha colto nel momento in cui mi sono resa conto che non l'avrei più potuto mangiare.
Tiramisù, profitterol, parmigiana di melanzane, tutte cose che non smetterò mai di provare a fare con qualsiasi sostituto sarò capace di trovare.
I savoiardi sono fortunatamente senza burro, il problema è la crema, perché non esiste un mascarpone di soia. La soluzione più semplice sarebbe la panna vegetale da montare, in fondo ci sono già degli sconsiderati che usano la panna montata al posto del mascarpone. Il problema è che io la panna vegetale da montare non l'ho mai vista, almeno non vegetale al 100%. Avevo provato ad usare la panna di soia, il gusto non era male ma la crema era troppo liquida e i biscotti avevano assorbito tutto.
Unendo due ricette trovate su vari blog per sfigati e un mio trucchetto però sono riuscita ad ottenere un finto tiramisù che è molto tiramisù.
Le differenze rispetto alla versione classica sono due:
- Prendere 400 ml di panna di soia, farla bollire con 2 cucchiai di farina setacciata
- Usare metà dello zucchero per montare i rossi d'uovo e l'altra metà per montare i bianchi, così diventeranno più solidi e aiuteranno a ottenere una crema più consistente.
Quindi delicatamente, per non smontare tutto, si mescolano panna di soia, rossi d'uovo con lo zucchero e albumi e tie' tutto fatto.
Parliamo del tiramisù e della disperazione che mi ha colto nel momento in cui mi sono resa conto che non l'avrei più potuto mangiare.
Tiramisù, profitterol, parmigiana di melanzane, tutte cose che non smetterò mai di provare a fare con qualsiasi sostituto sarò capace di trovare.
I savoiardi sono fortunatamente senza burro, il problema è la crema, perché non esiste un mascarpone di soia. La soluzione più semplice sarebbe la panna vegetale da montare, in fondo ci sono già degli sconsiderati che usano la panna montata al posto del mascarpone. Il problema è che io la panna vegetale da montare non l'ho mai vista, almeno non vegetale al 100%. Avevo provato ad usare la panna di soia, il gusto non era male ma la crema era troppo liquida e i biscotti avevano assorbito tutto.
Unendo due ricette trovate su vari blog per sfigati e un mio trucchetto però sono riuscita ad ottenere un finto tiramisù che è molto tiramisù.
Le differenze rispetto alla versione classica sono due:
- Prendere 400 ml di panna di soia, farla bollire con 2 cucchiai di farina setacciata
- Usare metà dello zucchero per montare i rossi d'uovo e l'altra metà per montare i bianchi, così diventeranno più solidi e aiuteranno a ottenere una crema più consistente.
Quindi delicatamente, per non smontare tutto, si mescolano panna di soia, rossi d'uovo con lo zucchero e albumi e tie' tutto fatto.
400 gr savoiardi, caffè, 400 ml panna di soia, 2 cucchiai farina 00, 4 uova, 100 gr zucchero
I pollici di Megan Fox
Si dice tanto che noi femmine siamo stronze ma non è vero, siamo dei piccoli esserini adorabili, soprattutto alcune, soprattutto io. Si dice tanto che siamo stronze soprattutto con le altre femmine, che non ci va mai bene niente, che siamo capaci di trovare difetti anche a Megan Fox, che siamo invidiose.
Io non sono per niente d'accordo.
Per niente.
Però. Voi li avete mai visti i pollici di Megan Fox? No dico, li avete visti? Avanti, adesso tutti a gugolare "i pollici di Megan Fox".
Vabbè, comunque.
Io non penso di essere così. Ovviamente ho le mie simpatie e le mie antipatie, come tutti, e in base a queste mi comporto: quindi sì, faccio caso ai pollici di Megan Fox ma perdono e amo il periodo cicciona-in-tuta di Mila Kunis. SIAMO TUTTI UMANI.
In realtà mi piacciono le donne, sono molto più belle da guardare degli uomini, non per niente su Pinterest ho una board che si chiama My girlfriends e una I [heart] lingerie che più che mostrare lingerie è un inno al softporno. A guardarle bene hanno tutte qualcosa in comune: viso sottile, capelli lunghi e voluminosi, grandi sorrisoni. Ma se guardo le mie fidanzate famose la cosa più importante che hanno in comune è una: sono delle cretine.
La prima della storia è stata Kate Hudson, regina delle commedie romantiche quando Katherine Izzie Heigl non era ancora nata. Sei la figlia di Goldie Hawn, non puoi non nascere simpaticissima e adorabile e con un sorriso che ciao.
Poi è venuta Zooey Deschanel che ha fatto dell'essere stramba praticamente tutto, il bello [o brutto, se non piace] è che lei non si distingue da Jess di New girl. Io me la immagino proprio così: deficiente, idiota, buffa. Quando ho visto questa sono quasi morta.
La sosia Katy Perry viene da sé [anche se come bellezza preferisco Zooey, più discreta], una che fa un video dove spara panna montata dal reggiseno o la ami o la fai internare. Del genere talmente idiota che non mi da neanche fastidio il suo gran mettere in mostra le tette.
Più recente Emma Stone, che sembra tutta carina e delicatina nei suoi 35 kg di capelli finti rossi, poi la vedi in un'intervista e ride un casino e fa le vocette. Dove sei Emma? Eri ovunque e sei sparita da un po', torna dai.
Forse la più gnocca tra le sceme è Mila Kunis, che gli uomini sbavano a guardarla e si innamorano quando scoprono che è la doppiatrice di Meg di The family guy. Le interviste di coppia con il maschio-cretino Justin Timberlake erano una bbbomba.
L'ultima della serie, e anche la meno bella, è Jennifer Lawrence, su cui in realtà non sono molto convinta. Lei è un po' l'esagerazione di tutte le altre. Più che adorabile o maschiaccio è una camionista. Ci sono millemila meme e gif su di lei, e la gente non si spreca nemmeno di trovare titoli accattivanti, si chiamano quasi tutti "Jennifer Lawrence being Jennifer Lawrence", il titolo non serve, l'hanno capito tutto. È talmente Jennifer Lawrence che a volte mi ritrovo a pensare che lo fa di proposito, che non può essere così veramente.
Questo post si doveva intitolare "Perché ci piace Katy Perry", poi ho pensato di parlare di Jennifer Lawrence essendo io in pieno periodo Hunger games [no basta, lo odio, ma questo è un altro post]. Poi però mi sono venute in mente le altre, mi son persa a guardare le gif su 9GAG e le interviste di Letterman su youtube e mi son persa e non so più come finire il post.
Io non sono per niente d'accordo.
Per niente.
Però. Voi li avete mai visti i pollici di Megan Fox? No dico, li avete visti? Avanti, adesso tutti a gugolare "i pollici di Megan Fox".
Vabbè, comunque.
Io non penso di essere così. Ovviamente ho le mie simpatie e le mie antipatie, come tutti, e in base a queste mi comporto: quindi sì, faccio caso ai pollici di Megan Fox ma perdono e amo il periodo cicciona-in-tuta di Mila Kunis. SIAMO TUTTI UMANI.
In realtà mi piacciono le donne, sono molto più belle da guardare degli uomini, non per niente su Pinterest ho una board che si chiama My girlfriends e una I [heart] lingerie che più che mostrare lingerie è un inno al softporno. A guardarle bene hanno tutte qualcosa in comune: viso sottile, capelli lunghi e voluminosi, grandi sorrisoni. Ma se guardo le mie fidanzate famose la cosa più importante che hanno in comune è una: sono delle cretine.
La prima della storia è stata Kate Hudson, regina delle commedie romantiche quando Katherine Izzie Heigl non era ancora nata. Sei la figlia di Goldie Hawn, non puoi non nascere simpaticissima e adorabile e con un sorriso che ciao.
Poi è venuta Zooey Deschanel che ha fatto dell'essere stramba praticamente tutto, il bello [o brutto, se non piace] è che lei non si distingue da Jess di New girl. Io me la immagino proprio così: deficiente, idiota, buffa. Quando ho visto questa sono quasi morta.
La sosia Katy Perry viene da sé [anche se come bellezza preferisco Zooey, più discreta], una che fa un video dove spara panna montata dal reggiseno o la ami o la fai internare. Del genere talmente idiota che non mi da neanche fastidio il suo gran mettere in mostra le tette.
Più recente Emma Stone, che sembra tutta carina e delicatina nei suoi 35 kg di capelli finti rossi, poi la vedi in un'intervista e ride un casino e fa le vocette. Dove sei Emma? Eri ovunque e sei sparita da un po', torna dai.
Forse la più gnocca tra le sceme è Mila Kunis, che gli uomini sbavano a guardarla e si innamorano quando scoprono che è la doppiatrice di Meg di The family guy. Le interviste di coppia con il maschio-cretino Justin Timberlake erano una bbbomba.
L'ultima della serie, e anche la meno bella, è Jennifer Lawrence, su cui in realtà non sono molto convinta. Lei è un po' l'esagerazione di tutte le altre. Più che adorabile o maschiaccio è una camionista. Ci sono millemila meme e gif su di lei, e la gente non si spreca nemmeno di trovare titoli accattivanti, si chiamano quasi tutti "Jennifer Lawrence being Jennifer Lawrence", il titolo non serve, l'hanno capito tutto. È talmente Jennifer Lawrence che a volte mi ritrovo a pensare che lo fa di proposito, che non può essere così veramente.
Questo post si doveva intitolare "Perché ci piace Katy Perry", poi ho pensato di parlare di Jennifer Lawrence essendo io in pieno periodo Hunger games [no basta, lo odio, ma questo è un altro post]. Poi però mi sono venute in mente le altre, mi son persa a guardare le gif su 9GAG e le interviste di Letterman su youtube e mi son persa e non so più come finire il post.
Frozen - Il regno di ghiaccio
Ci piace questo ritorno alle principesse della Disney? Ci piace. Non è che noi persone adulte e mature non abbiamo apprezzato Chicken little, Hercules, Bolt e gli altri, ma il simbolo della Disney è pur sempre un castello, no? Quindi dateci le principesse e i vestiti, i capelli fluenti, le canzoni da imparare a memoria, la magia e i brillantini e luccichii.
È un bel film, è la storia bella del rapporto tra due sorelle, c'è l'amore ma se ne sta in disparte, ci sono i siparietti comici a cui siamo tanti abituati. Ci piace anche la colonna sonora, io i ritornelli me li canto da giorni.
Fatevi un piacere, se lo guardate in italiano perdete qualche minuto ed ascoltate "Let it go", la versione originale della canzone del momento clou di Elsa, non metto il link perché così ognuno è responsabile dei propri spoiler.
Barba, per te miss Italia finisce qui
Forse il 2013 è stato l'anno della barba, forse era era già di moda prima, io non me lo ricordo. So che non ho mai visto tante barbe come nell'ultimo periodo.
E non dico la barba incolta di qualche giorno, quella del non-c'ho-voglia, intendo la barba stile amish, stile rabbino, stile la taglio con la forbicina. Quella che quando ti dicono che l'hanno appena tagliata è come quando noi andiamo dal parrucchiere e usciamo con mezzo centimetro in meno e la piega fatta e ci arrabbiamo se non se ne accorgono.
Il problema è che gli uomini amano le loro barbe, li vedi tutti orgogliosi che se la accarezzano, la guardano allo specchio, ci mettono il balsamo per renderla più morbida, manca poco che freghino alla fidanzata l'olio di Argan.
Su di me la barba ha lo stesso effetto dei capelli lunghi: rende gli uomini trasparenti.
Mi è capitato più volte di vedere un uomo con i capelli lunghi e meh, sì, niente di che e poi se li tagliava e minchia ma era così figo anche prima? Tipo Brad Pitt che nel periodo Vento di passioni/Sette anni in Tibet è diventato brutto. Per la barba è uguale. Ci sono delle eccezioni, ma sono rarissime, tipo dio Matheus Verdelho, l'unico uomo a stare bene con la barba. Che però sta comunque meglio senza.
Mi dicono che "ogni uomo con la barba è più bello" E GRAZIE, te credo, tutti sono più belli se gli nascondi mezza faccia. Allora io mi faccio crescere la frangia fino al mento e sono bellissima.
Per questo 2014 vorrei meno barbe, anzi, vorrei più barbe normali, che si vede appena il segno, che mentre limoni grattano ma poco poco.
E adesso, altri 12 libri de Il trono di spade
All'inizio dell'anno scorso avevo aggiunto questa pagina, volevo riuscire a contare quanti libri avrei letto durante l'anno. Sono arrivata a compilare fino al numero 11 e poi, come succede con tutti i propositi, me ne sono dimenticata.
L'ho aggiornata tutta adesso e non è stato difficile dato che per praticamente tre quarti dell'anno sono stata impegnata con Harry Potter e Il trono di spade, che ho finito piangendo e disperandomi praticamente l'altro ieri.
Non so se sono soddisfatta del numero, 31 libri vuol dire due libri e mezzo al mese che come media andrebbe bene. Probabilmente mi sembrano pochi perché ci sono due saghe.
Ho deciso di ripetere l'esperimento quest'anno, e di aggiungere degli obiettivi.
Voglio leggere la grande saga che mi manca, anche se molti me l'hanno sconsigliato, voglio leggere Il signore degli anelli. Ero convinta che il fantasy non facesse per me, e invece guarda un po', vado in fissa. E me ne rendo conto quando inizio a idealizzare questi scrittori in grado di inventarsi tutto un mondo di luoghi, personaggi e esseri più o meno umani oltre alle lingue, come fai a inventarti una lingua? Perché non lo posso fare io?
Voglio leggere i grandi classici che mi mancano: Anna Karenina, Guerra e pace, Delitto e castigo, I miserabili, Il conte di Montecristo. Voglio leggere qualche italiano, ma non ho idea di chi possa piacermi o di chi ci sia. Voglio leggere i nomi di cui ho sentito tanto parlare e che nella mia mente ho catalogato con l'etichetta "pipponi" [scusate gente esperta di letteratura, scusate] come Murakami, Grossman, Franzen, Roth.
Vedremo, vedremo.
Il kobo è pieno è aspetta solo di essere acceso.
L'ho aggiornata tutta adesso e non è stato difficile dato che per praticamente tre quarti dell'anno sono stata impegnata con Harry Potter e Il trono di spade, che ho finito piangendo e disperandomi praticamente l'altro ieri.
Non so se sono soddisfatta del numero, 31 libri vuol dire due libri e mezzo al mese che come media andrebbe bene. Probabilmente mi sembrano pochi perché ci sono due saghe.
Ho deciso di ripetere l'esperimento quest'anno, e di aggiungere degli obiettivi.
Voglio leggere la grande saga che mi manca, anche se molti me l'hanno sconsigliato, voglio leggere Il signore degli anelli. Ero convinta che il fantasy non facesse per me, e invece guarda un po', vado in fissa. E me ne rendo conto quando inizio a idealizzare questi scrittori in grado di inventarsi tutto un mondo di luoghi, personaggi e esseri più o meno umani oltre alle lingue, come fai a inventarti una lingua? Perché non lo posso fare io?
Voglio leggere i grandi classici che mi mancano: Anna Karenina, Guerra e pace, Delitto e castigo, I miserabili, Il conte di Montecristo. Voglio leggere qualche italiano, ma non ho idea di chi possa piacermi o di chi ci sia. Voglio leggere i nomi di cui ho sentito tanto parlare e che nella mia mente ho catalogato con l'etichetta "pipponi" [scusate gente esperta di letteratura, scusate] come Murakami, Grossman, Franzen, Roth.
Vedremo, vedremo.
Il kobo è pieno è aspetta solo di essere acceso.
Serie A 2013-14 - girone di ritorno
La stagione sportiva 2014 sta per iniziare, i calciatori hanno ripresto gli allenamenti e io sto già facendo il riscaldamento sulla pagina sportswear del sito di H&M.
Per quest'anno però sono indecisa: il corso di spinning è finito a dicembre, l'istruttore che tanto mi ha abbracciato e baciato in questi mesi [sempre sulle guance, mannaggia] è andato per la sua strada e ancora non si sa cosa succederà. Io però ho appena comprato il reggiseno sportivo e il cardiofrequenzimetro e adesso devo ammortizzare i miei investimenti.
Il corso di spinning sicuramente riprenderà ma non si sa con chi, sono un po' incazzata con la palestra perché non ha rinnovato il contratto alle mie speranze di limone quindi potrei iscrivermi da un'altra parte. Non so se farò ancora spinning, magari proverò qualcos'altro anche se temo che niente mi farà sudare tanto quando andare su e giù da quella bicicletta. E poi non ho ancora capito se è proprio l'attività giusta per le mie gamb[o]tte. So che mi farebbe bene il nuoto ma non riesco a immaginare niente di più noioso di fare vasche su e giù e la prospettiva di lavarmi e asciugarmi i capelli in spogliatoio non è molto allettante, piuttosto la corsa. Non credo che tornerò a fare semplicemente attrezzi, facendo il confronto con la fatica che facevo in un'ora di corso ho paura che facendo da sola si ottengano ben pochi risultati; in più uscendo la mattina alle 8 e tornando la sera alle 7 trovare la voglia di non andare subito a morire sul divano non è facile e sapere di avere un maestro che ti aspetta è un incentivo.
Per quest'anno ho grandi progetti: palestra minimo due volte la settimana, spalmaggio di fanghi e creme anticellulite Geomar regolari, alimentazione sana soprattutto a pranzo dove posso scegliere.
Ce la posso fare.
Sono convinta.
Sì, giuro.
Oh, è vero.
Per quest'anno però sono indecisa: il corso di spinning è finito a dicembre, l'istruttore che tanto mi ha abbracciato e baciato in questi mesi [sempre sulle guance, mannaggia] è andato per la sua strada e ancora non si sa cosa succederà. Io però ho appena comprato il reggiseno sportivo e il cardiofrequenzimetro e adesso devo ammortizzare i miei investimenti.
Il corso di spinning sicuramente riprenderà ma non si sa con chi, sono un po' incazzata con la palestra perché non ha rinnovato il contratto alle mie speranze di limone quindi potrei iscrivermi da un'altra parte. Non so se farò ancora spinning, magari proverò qualcos'altro anche se temo che niente mi farà sudare tanto quando andare su e giù da quella bicicletta. E poi non ho ancora capito se è proprio l'attività giusta per le mie gamb[o]tte. So che mi farebbe bene il nuoto ma non riesco a immaginare niente di più noioso di fare vasche su e giù e la prospettiva di lavarmi e asciugarmi i capelli in spogliatoio non è molto allettante, piuttosto la corsa. Non credo che tornerò a fare semplicemente attrezzi, facendo il confronto con la fatica che facevo in un'ora di corso ho paura che facendo da sola si ottengano ben pochi risultati; in più uscendo la mattina alle 8 e tornando la sera alle 7 trovare la voglia di non andare subito a morire sul divano non è facile e sapere di avere un maestro che ti aspetta è un incentivo.
Per quest'anno ho grandi progetti: palestra minimo due volte la settimana, spalmaggio di fanghi e creme anticellulite Geomar regolari, alimentazione sana soprattutto a pranzo dove posso scegliere.
Ce la posso fare.
Sono convinta.
Sì, giuro.
Oh, è vero.
Cambiare è bello
Dicono che è bello cambiare, dicono che è da persone intelligenti, dicono che fa bene.
Dicono che le donne quando vogliono un cambiamento cambiano pettinatura o colore di capelli. Io non mi sono mai colorata i capelli, li taglio due volte l'anno, quando non riesco più a pettinarli dopo lo shampoo. Di solito vedo che iniziano ad aggrovigliarsi troppo, che anche dopo pochi minuti che li ho pettinati faccio fatica a passarci le mani attraverso e da lì a un paio di mesi trovo la voglia e il coraggio di chiamare il parrucchiere. Faccio sempre lo stesso taglio ormai da anni.
Che voglia dire qualcosa? Che sia solo un esempio della mia ansia da cambiamento?
Ogni tanto provo a cambiare.
Sto cercando di vestirmi di più come un'adulta, ho abbandonato le t-shirt a stampe sceme e ho collezionato camicette e bluse da signorina, ho confinato i jeans che tenevo nell'armadio come presenza rassicurante anche se troppo larghi-troppo a zampa-troppo boh in una scatola poco raggiungibile e li ho sostituiti con pantaloni quasi colorati. Ho comprato dei blazer e lasciato da parte i cardigan con i bottoncini sulle maniche di Zara.
Quest'estate, alla veneranda età di 2X anni, ho comprato delle gonne. L'ultima gonna che aveva villeggiato nel mio armadio era una longuette di jeans del periodo Spice girls, per capirci. E quindi ho comprato una gonna a pieghe e due vestiti. Poi ho comprato una gonna e un vestito invernali. Quando li metto a casa mi guardano ancora come un'aliena.
Qualche giorno fa ero in un negozio e cercavo una tuta, una cosa per stare in casa che in tuta al massimo ci vai a fare la spesa o in palestra prima di cambiarti. Niente di complicato dici. Trovo dei pantaloni, sono grigi, voglio anche la felpa ma grigia no che fa troppo pigiama, blu non c'è. C'è fucsia. Vabbè, la prendo fucsia, cosa vuoi che sia, è una tuta, la usi per stare in casa, non ti vede nessuno. Dovevo comprare altre cose, allora giro per il negozio con pantaloni e felpa in mano, mi guardo in giro con fare sospetto, pian piano inizio a tenere la felpa sul braccio e i pantaloni sopra, apro un po' il cappotto e la nascondo dentro... Niente, non ce l'ho fatta e l'ho rimessa al suo posto.
Per un cambiamento così grande non sono ancora pronta, credo che per il momento andrò a lavorare su ansia-paranoie-timidezza-acidità.
Per il fucsia devo diventare un pro.
Dicono che le donne quando vogliono un cambiamento cambiano pettinatura o colore di capelli. Io non mi sono mai colorata i capelli, li taglio due volte l'anno, quando non riesco più a pettinarli dopo lo shampoo. Di solito vedo che iniziano ad aggrovigliarsi troppo, che anche dopo pochi minuti che li ho pettinati faccio fatica a passarci le mani attraverso e da lì a un paio di mesi trovo la voglia e il coraggio di chiamare il parrucchiere. Faccio sempre lo stesso taglio ormai da anni.
Che voglia dire qualcosa? Che sia solo un esempio della mia ansia da cambiamento?
Ogni tanto provo a cambiare.
Sto cercando di vestirmi di più come un'adulta, ho abbandonato le t-shirt a stampe sceme e ho collezionato camicette e bluse da signorina, ho confinato i jeans che tenevo nell'armadio come presenza rassicurante anche se troppo larghi-troppo a zampa-troppo boh in una scatola poco raggiungibile e li ho sostituiti con pantaloni quasi colorati. Ho comprato dei blazer e lasciato da parte i cardigan con i bottoncini sulle maniche di Zara.
Quest'estate, alla veneranda età di 2X anni, ho comprato delle gonne. L'ultima gonna che aveva villeggiato nel mio armadio era una longuette di jeans del periodo Spice girls, per capirci. E quindi ho comprato una gonna a pieghe e due vestiti. Poi ho comprato una gonna e un vestito invernali. Quando li metto a casa mi guardano ancora come un'aliena.
Qualche giorno fa ero in un negozio e cercavo una tuta, una cosa per stare in casa che in tuta al massimo ci vai a fare la spesa o in palestra prima di cambiarti. Niente di complicato dici. Trovo dei pantaloni, sono grigi, voglio anche la felpa ma grigia no che fa troppo pigiama, blu non c'è. C'è fucsia. Vabbè, la prendo fucsia, cosa vuoi che sia, è una tuta, la usi per stare in casa, non ti vede nessuno. Dovevo comprare altre cose, allora giro per il negozio con pantaloni e felpa in mano, mi guardo in giro con fare sospetto, pian piano inizio a tenere la felpa sul braccio e i pantaloni sopra, apro un po' il cappotto e la nascondo dentro... Niente, non ce l'ho fatta e l'ho rimessa al suo posto.
Per un cambiamento così grande non sono ancora pronta, credo che per il momento andrò a lavorare su ansia-paranoie-timidezza-acidità.
Per il fucsia devo diventare un pro.
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