La canzone del pelato dei Negramaro

Ho leccato via il sale dagli occhi
per saperti più forte degli altri
ho nascosto le pieghe del nostro cuscino
perché tu non possa annoiarti.


Ho rubato l'odore dei sensi
ti ho sentito con il naso che menti
ho tenuto ben stretto tra i denti il respiro
per non far sapere i tormenti.


Ho sentito il rumore del cielo
diventare ogni giorno più grande
ho copiato i frastuoni
che fanno anche gli alberi
quando la vita è ingombrante.


Ho ingoiato il sudore del mare
indossando le nuvole grigie
ho capito che tutto appartiene
al resto che manca non solo se esiste.


Vivere
non è abbastanza se
non c'è distanza che
non ti permetta di desiderare.
Perdersi
per poi riprendersi
non è dividersi
siamo sostanza che non può sparire.


Ho strappato le ali dei sogni
per cadere ogni volta sui tetti
preferisco restare coi gatti sul mondo
che tanto comunque ritorni.


E ti accorgi che quello che senti
ha radice nel posto dei santi
ma tradotto nei gesti dell'uomo
che sbaglia ogni volta si torna perdenti.


Ho invitato le nuovi stagioni
per cambiare la pelle del giorno
ho coperto ogni singola parte di pelle
del corpo con petali e fiori.


Ho chiamato per nome coi santi
troppo comodi troppo distanti
li ho convinti ad avere paura
di quelli che giocano a fare i potenti.


Vivere
non è abbastanza se
non c'è distanza che
non ti permetta di desiderare.
Perdersi
per poi riprendersi
non è dividersi
siamo sostanza che non può sparire.


Vivere
non è abbastanza se
non c'è una danza che
non ti convinca di poter volare
liberi senza rinchiudersi
e infine arrendersi
a questa stanza che non sa dormire.


Mi sono accorto proprio adesso
che non ha muri quest'inverno
dagli occhi passa solo vento
e porta via con se il rimpianto
di un cielo che non si è più spento
illudimi che adesso posso
vivere


Making a murderer

Parlavano tutti di questo Making a murderer: sconvolgimento generale, richieste di supporto morale, lacrime a fiumi. L'ho scaricato subito, ma senza grandi aspettative, già mi immaginavo lo scenario simile alle serie che stanno spopolando negli ultimi anni: freddo freddissimo o caldo da morire, neve alta un metro o ronzio di ventilatori anni 70, gente stupida o con problemi mentali, attori brutti, accenti particolari che i sottotitoli ti servono per forza.
Sbagliavo.
Intanto non è una serie tv ma un documentario che racconta una caso di cronaca giudiziaria accaduto negli Stati Uniti. Una storia vera quindi, girata nell'arco di 10 anni.
Vista la prima puntata non ero entusiasta, pensavo ok, ma cosa ci mostrano in altre 9 puntate, faranno vedere altri casi, non fa per me, non sono tipo da queste cose: non mi piacciono Chi l'ha visto, Quarto grado e programmi simili, quando al telegiornale parlano di quei casi che durano mesi o anni mi viene voglia di buttare la tv dalla finestra. Forse mi nascondo dalla realtà e qualcuno potrebbe dirmi che dovrei aprire gli occhi e vedere quello che mi succede intorno, ma io non voglio sentire cos'hanno da dirmi su Meredith o Sollecito, non voglio sapere cosa ha mangiato in carcere zio Michele, non voglio vedere un giornalista chiedere a dei genitori che hanno seppellito un figlio "come ti senti", non voglio vedere servizi con la musica ad effetto in cui delle persone vengono chiamate mostri sulla base di non si sa che cosa, e in cui tutte le vittime sono promesse del pattinaggio/calcio/basket o santi dedicati al volontariato.
Quando mi sono resa conto che era un documentario quindi ero perplessa e l'ho lasciato lì un paio di giorni. Quando l'ho ripreso l'ho finito in tempo record, una puntata via l'altra: non so se è bello o girato bene, so solo che dovevo arrivare a vedere la fine.
E la verità è che fa schifo: c'è lo schifo per la situazione che viene raccontata e di cui non voglio dire niente, ma per me, facciamo un po' schifo anche noi che non c'entriamo niente. Dura in tutto una decina di ore, e per tutto il tempo non sono riuscita a togliermi la sensazione di stare ficcando il naso in affari non miei. Certo, lo so che è la famiglia ad aver accettato di fare il documentario, so anche che far raccontare la storia di quello che è successo è un modo per denunciare e forse l'unica speranza. Non posso però non storcere il naso quando leggo "Making a murderer è la cosa vista in tv più figa del 2015", non riesco a superare lo schifo di trattare storie del genere come nostro personale intrattenimento.

2015 Books

Ogni anno quando guardo la lista dei libri letti l’anno precedente il primo pensiero è che siano troppo pochi, ed è così anche quest’anno. Ma sono comunque abbastanza soddisfatta perché 1. Ho letto cose molto buone, 2. Ho passato interi periodi senza leggere e molti di quelli che ho invece letto li ho terminati in pochi giorni. Quindi non ci ho messo 3 settimane per leggere un libro, ecco.

Di seguito la consueta lista dei libri del 2015, in grassetto quelli che consiglierei.
A questa pagina quelli degli ultimi anni.


Per i primi libri che mi sono piaciuti di più durante l'anno ho scritto un post, quando ancora scrivevo i post su questo dimenticato blog:

Il conte di Montecristo è stupendo, stu-pen-do, lo so che sono mille pagine e vi spaventa ma è veramente un libro da leggere. The catcher in the rye l’ho segnato perché v a letto, è uno di quei libri obbligatori a scuola (almeno una volta, ora leggono D’Avenia) e riletto dopo diventa più bello, tra l’altro questa volta l’ho letto in inglese e fa molto ridere perché è scritto tutto in slang ammeregano awanasgheps.
Saltatempo era in lista da sempre e non mi ero mai decisa perché ho un pregiudizio per gli italiani, sia nella musica che nei libri, e avevo fatto male. Mi ha fatto molto sorridere mentre lo leggevo perché racconta delle stesse cose che ho sentito ripetere e ripetere da mia mamma e mio papà, infatti poi l’ho passato anche a loro e anche a loro è piaciuto molto.

Ho finito l’anno con American Psycho, di cui non avevo visto nemmeno il film. Malato, schifoso ma schifoso da rabbrividire: bellissimo.

Per quanto riguarda gli altri: L'amore bugiardo purtroppo l'ho letto dopo aver visto il film, se non avessi già saputo tutto credo mi sarebbe piaciuto molto di più, I 3 moschettieri bello ma l'animo romantico non riesce a colpirmi fino in fondo, e tutte le manfrine fatte perfino prima dei duelli mi fanno venire voglia di buttare il libro contro il muro, stesso discorso vale anche per Ragione e sentimento e Persuasione.
Addio alle armi non lo ricordavo e l'ho voluto rileggere durante una giornata in piscina, sempre bello. Dovrò recuperare anche Se questo è un uomo. La banda dei brocchi devo dire non mi è piaciuto tantissimo, anche se ero partita convintissima dopo La casa del sonno che ho trovato stupendo. Funny girl, mi perdoni il mio caro Hornby ma sta un pochino perdendo il suo smalto. Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte non è granché come storia ma è molto interessante invece per capire cos'è l'autismo (ma ci sono rimasta molto male quando ho scoperto che non è scritto da una persona davvero autistica).

Ovviamente accetto consigli, soprattutto sul genere fantasy che quest'anno è incredibilmente mancato. 
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