Gente che vorrei essere

Escludiamo Dalai Lama e Papa, perché sono sempre vestiti uguali e mi viene la noia. Escludiamo gli scrittori queli occhei tipo Palahniuk e Welsh perché per scrivere cose del genere devi avere un cervello mica tanto normale, e soprattutto perchè devono fare un sacco di presentazioni e duepalle, per non parlare delle letture pubbliche, che sarebbero proprio adatte a me.

[Inciso: in mensa con due altre stagiste, si parla del più e del meno e della stagista che è andata via e poi non so come si arriva a "Ma tu hai un bloooog? Davveeeero? Ma mi devi dire l'indirizzo così lo leggo! Ma che fiiigo. Dai dimmi l'indirizzo! Come no? Oh guarda, sei diventata tutta rossa!]

Esludiamo anche gente tipo Maldini e Nesta e calciatori vari (quelli belli naturalmente, gli altri chissene). Poi Batman e i suoi amici, Rachel Green e Barney Stinson.

Esclusa tutta staggente, io ho sempre voluto essere lei:

Per essere più precisi, lei verso la fine di "How to lose a guy in 10 day", con il vestito lungo giallo e i capelli raccolti con un ricciolino che scende. Ma anche lei adesso, anche se è diventata mezza obesa (che magari è già tornata magra, boh) perché la mezza obesità è compensata dallo stare con Matthew Bellamy. 
Ecco per dirne un altro, potrei sopportare di essere Gwyneth Paltrow pur di stare con Chris Martin, che a noi ci piace ancora anche se ultimamente si è dato ai ritmi da Eiffel 65.

Però anche lei:
In Alfie, però all'inizio, quando è figa e tutta sicura di sè, non poi quando diventa pazza e gira nuda per casa tagliando carote con un coltello gigante. Vorrei essere anche Alfie, però poi alla fine diventa triste quindi no. 
Tra l'altro, dove sono finiti? Sono morti? Hanno smesso di fare film e soprattutto di limonare in barca? Lui è tornato a farsi le baby sitter? Lei con chi sta? Non è più una fescion aicon?

Ultimamente però ce n'è una nuova:
Però mi sa che è colpa di "Friends with Benefit", che non so se è uscito in Italia ma io l'ho già guardato una cosa come 5-6 volte. E lei ovviamente fa la supergnocca ma insicura, col lavoro figo e innamorata delle commedie romantiche (...). Non serve andare avanti.

Ah.
Poi vorrei essere anche A., una delle altre stagiste che c'è qua: ma solo perchè ha un milione di borse da millllle mila euro e io le vorrei (quasi) tutte. Per dire, A., le Balenciaga puoi tenertele, tranne quella blu lunga con la forma diversa da tutte le altre, quella mi piace.

E fu cosi che scoprii di essere tirchia

Intendiamoci, mi piace spendere eh, ci mancherebbe altro. Però se i soldi fossero degli altri sarebbe meglio.
Hai scoperto l'acqua calda è Mic?
No, non è quello il discorso. Sto proprio parlando dell'ansia/depressione post acquisto, a sostituire quella sensazione di leggerezza e soddisfazione che lo shopping dovrebbe dare.

E' successo tutto oggi, giornata di shopping invernale. Perché oggi? Cos'è successo di particolare rispetto al solito? Boh, niente. Boh.

Dunque stamattina presto, direzione outlet Noventa di Piave. L'outlet dove entrare fa male il cuoricino perchè ci sarebbero un milione di cose da comprare ma costano comunque un botto e quindi ogni volta finisci in profumeria a comprare smalti Mavala a 3,50 invece che 4.90.
Destinazione: Burberrry.
Obiettivo: camicia classica azzurra, step fondamentale per la mia transizione da studentessa a persona seria.
'nzomma, non posso andare in giro per sempre con jeans e la maglietta con i baffi o la stampa di Jessica Rabbit.

Parentesi. Burberry è il paradiso. Il regno dei non colori: panna, beige, nero, blu, varie tonalità del marrone. Non vedere fucsia/verde/arancione/viola in un intero negozio è una gioia. Dopo aver lasciato il cuore su tipo 15 trench diversi, ognuno dei quali costa più dello stipendio che attualmente prendo in due mesi, mi dirigo verso le camicie: prendo, provo, compro, esco.
E la traggeddia avvenne.
Già mentre ero in fila alla cassa leggevo il cartello che spiegava come fare a restituire la roba, nei successivi cinque minuti ho girato a caso sbavando distrattamente sulle vetrine e a pentirmi. Lunghi minuti di rimuginamenti durante il ritorno a casa in macchina.
Non contenta nel pomeriggio, dopo un pasto a base di carboidrati e un periodo abbastanza lungo di vegetazione sul letto a guardare il soffitto e soffrire mi sono lasciata convincere da Madreh a fare un giro "Che magari trovi le scarpe che volevi".
E le ho trovate cazzo, e mi son illusa che per aiutarmi ad uscire dallo stato di depressione in cui ero piombata avrebbe tirato fuori il portafoglio, e invece no. E sull'onda dell'euforia ho passato anche un altro negozio.

La sofferenza, non subito, ma di nuovo durante il ritorno in macchina. Fisica proprio, cioè il cinghiale della pubblicità sullo stomaco.

E poi non mi piace la piega che stanno prendendo le cose. Cos'è, tutto in una volta ho perso il diritto che siano i miei genitori a pagare per me? Tirare fuori il portafoglio è una cosa che non mi dona per niente.

Quindi, mi sono fino ad ora rifiutata di fare il conto di quanto ho speso. Ma prima o poi lo dovrò scrivere sull'agendina perché io sono una di quelle che scrive le spese sull'agendina. In pratica fra un po' mi verrà mal di pancia, già so.

******

PS: Un sentito ringraziamento da parte mia e della mia famiggghia va ai signori Burberry, che hanno deciso di non produrre, o quantomeno di non vendere nel negozio sopracitato 
questa -----------> 
camicia da uomo, che ho scoperto oggi essere oggetto del desiderio di Fratello. Dunque, grazie signori Burberry, non avrei potuto sopportare di avere un fratello abbigliato da tamarro napoletano con la camicia stampata, i pantaloni bianchi e la catena al collo. Grazie.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...