Kobo ti amo ma non mi piaci più (cit.)

Amo il mio Kobo, amo intensamente e follemente il mio Kobo.
Però ha un difetto, e il difetto è che ha troppi libri.
Presa dall'euforia del momento, appena l'ho avuto in mano mi sono tuffata sui vari forum a scaricare di tutto e di più: libri che erano già nella lista della spesa, autori sentiti nominare che mi rendevano curiosa, titoli che non valgono la pena e che non avrei mai comprato, ma visto che sono gratis si fa (ciao Harry Potter). Così mi sono ritrovata presto con 156 ebook nella libreria. CENTOCINQUANTASEI.

Il primo problema è già scegliere che libro iniziare a leggere: qualcosa di nuovo? Qualcosa che non ho mai sentito nominare? Qualcosa di stupido, impegnato, divertente?
Il secondo problema è quando un libro non mi ispira da subito: io sono sempre stata una che finisce i libri anche se fanno schifo, anche se annoiano, e adesso non sono più capace: son lì che giro le pagine col polpastrello e penso a perché devo leggere un libro che non mi sta piacendo quando ho l'imbarazzo della scelta a una ditata di distanza.

Non sembra un vero problema, alla fine mi è anche capitato di leggere più libri contemporaneamente. Solo che forse, forse ora stanno diventando un po' troppi:
* Meno di zero, Bret Easton Ellis. Qua è tutta colpa della formattazione: il file è fatto male, non si distingue un paragrafo dall'altro e un capitolo dall'altro e la lettura è un po' difficoltosa.
* Il seggio vacante, J.K. Rowling. Non lo reggo per più di due capitoli alla volta: non sopporto le chiacchiere e il gossip e la gente che vuole sapere tutto di tutto e questo libro è tutto così. Odio ogni singolo personaggio.
* La famiglia Winshaw, Jonathan Coe. Ho letto La casa del sonno in una giornata secca con una serie di UAAAAU e OOOH durante tutta la lettura come non mi era mai successo, ho iniziato subito questo perché mi è stato detto che era molto meglio e che è il vero capolavoro dell'autore. Non so dove.
* Il castello, Kafka. Una storia vecchia, scritta al passato remoto, ambientata non si sa quando con un agrimensore che dopo oltre cinquanta pagine non ho ancora capito cos'è. Non è proprio il mio genere ma mi secca tantissimo non riuscire a leggere i classici.

Mi sento frustrata perché li prendo in mano e non mi fanno voglia. Ho assoluto bisogno di leggere un libro che mi prenda al punto da mangiare in fretta per tornare a leggere o di arrivare in treno per avere quella mezz'oretta di tempo per andare avanti.
Che sia anche un libro stupido, che sia anche Fabio Volo o la Kinsella, ho bisogno fisico di arrivare fino alle fine.
Per dire, sono talmente disperata che ho iniziato Harry Potter.


* * *
Servizio pubblico per possessori di ebook reader:

Come diventare magri: fatevi venire un'intolleranza

Quando scopri di avere un'intolleranza ti cambia un po' tutto.
Diventi un paria.
Ti costringi a pensare "sono una persona speciale" e invece sei solo uno sfigato.
Il prosciutto cotto a parte, i dolci, la cioccolata, i biscotti, le brioche a parte. La frittata, il sugo della pasta, la minestra. Il gelato no, i tortellini con la panna no, le lasagne e i cannelloni no.

E passi il tempo a mangiare, ad assaggiare cose che nella maggior parte dei casi fanno schifo e a desiderare mozzarelle da prendere in mano e mangiare a morsi come fossero mele e la gente ti dice "eh ma esiste la mozzarella senza lattosio, mangia quella che è fatta uguale", e tu vorresti rispondere "allora tu invece di scopare usa un vibratore, ha la stessa forma".

Nelle ultime settimane ho mangiato più cose schifose che nel resto della mia vita.

Ho assaggiato il latte di soia e la reazione è stata "Mamma, vieni a sentire se questo latte è andato a male o fa solo schifo".
Lo yogurt di soia è giallino e grumoso e sembra scaduto, non fa schifo ma non sa di niente.
Il budino di soia è abbastanza buono, ma ho assaggiato solo quello al cioccolato e dove c'è cioccolato c'è buono.
Il latte di riso sa di riso crudo e cracker di riso e non è che faccia schifo ma è un po' strano, tipo dolce e salato insieme e mentre lo bevevo mi faceva ridere.
Un formaggio finto di riso con il gusto e la consistenza della panna cotta che non sarebbe male se la panna cotta non mi facesse vomitare.
I biscotti senza latte (e uova, perché togliamoci via tutto insieme che così stiamo prima) sono biscotti e sono buoni per forza. Certo non come i Tarallucci Mulino Bianco.
La mozzarella di latte delattosato un po' dura ma gusto accettabile, se non che poi mi è venuto mal di stomaco e ho vomitato tutta la notte, quindi quel "delattosato" mi fa un po' paura.
Il prosciutto cotto sa di prosciutto cotto.

Ho fatto anche sacco di esperimenti.
La minestra con il brodo senza lattosio che è come mangiare la tempestina cotta nell'acqua calda. I muffin con il burro d'arachidi al posto del burro normale che sono una cosa spettacolare, però se ne mangi uno poi devi rimanere a digiuno per le successive 12 ore o in alternativa stare steso immobile sul divano (io ho scelto l'opzione 2). I biscotti con il buchino al centro con la marmellata di fragole fatti con la margarina boni e morbidi forse più che con il burro.

La cosa più grave è che la pizza senza mozzarella non ha senso, ma a questo non posso trovare soluzione.

Per fortuna che ho preso le gocce di camomilla

Sono in una situazione traumatica: una decina di scarpe seminate sul pavimento, cappotti appesi alla finestra e alle ante dell'armadio aperto, sul letto seminati costumi e pigiami in pile.
Cambio dell'armadio, si chiama.
Sì beh, sono le 10:12 e per molte persone oggi deve ancora iniziare, ma io oggi ho già preparato la colazione per tutti, sperimentato i biscotti senza latte e uova (buoni), fatto sopracciglia, una maschera al viso esfoliante e una purificante, cerottini naso-mento e ora il cambio dell'armadio che non è un semplice cambio dell'armadio ma un: cambio dell'armadio + decluttering + selezione vestiti che mi vanno ancora bene.

Ho troppi giubbini da mezza stagione. Troppi jeans di due-tre taglie più grandi. Troppe scarpe che non metto da secoli ma che non butto perché "non si sa mai". Troppi cardigan lunghi svolazzanti comprati in un periodo che non so definire.

Guardo l'immagine del post sotto e mi dico via, pulisci, elimina, decluttera.

Ce la posso fare, che quei sabot neri con mezzo tacchetto comprati quando ero in prima superiore dubito che avrò ancora voglia in futuro di indossarli e nemmeno i calzini a righe fucsia e rosa si addicono molto alal nuova me.

20 cose da iniziare a fare


1. Bere molta acqua e the verde.
2. Smetterla con il pane che anche se non fa andare su i kg gonfia la pancia.
3. Mangiare frutta e verdura e cibi naturali.
4. Trovare la voglia di andare in palestra la sera alle 19, o andare a correre la sera alle 19, o farmi i circuiti dell'amica Gillian la sera alle 19.
5. Finire tutti i libri che inizio.
6. Andare a letto più tardi e smettere di fare lavoro-cena-telefilm-letto-lavoro-cena-telefilm-letto.
7. Smettere di pensare cose negative su me stessa.
8. Smettere di spaventarsi per il futuro.
9. Godere delle piccole cose.
10. SMETTERE DI GIUDICARSI E CONFRONTARSI AGLI ALTRI.
11. Smettere di prendere in giro chi fa yoga e meditazione. Provarci che magari serve a calmare l'ansia.
12. Non tirare fuori robe senza rimetterle dentro.
13. Evitare alimenti boh, complessi? Sì, anche perché non li posso più mangiare.
14. Fare stretching per aumentare la flessibilità. (è una roba porna? Boh occhei)
15. Ascoltare nuova musica.
16. Vivere in un posto ordinato.
17. Indossare i vestiti che mi rendono felice.
18. Buttare le cose che non mi servono.
19. Ricordarsi che il karma funziona, forse.
20. USCIRE. FUORI. NEL MONDO.

Perché mi piace Nick Hornby

Will non aveva mai voluto innamorarsi. Quando era capitato a qualcuno dei suoi amici, gli era sembrato che fosse un'esperienza piuttosto spiacevole: c'erano la perdita di sonno e di peso, l'infelicità di non essere corrisposti e la sospetta, assurda felicità di quando lo eri. Quelle erano persone che non riuscivano a controllarsi, o a difendersi, persone che, anche se magari solo per un po', non erano più contente di occupare il loro spazio, persone che non potevano più fare affidamento su una nuova giacca, sulla loro razione di erba e una replica pomerdiana di The Rockford Files per sentirsi complete.
 Un ragazzo, Nick Hornby
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...