Come si dorme

Quando ero piccola mi svegliavo di notte, avevo spesso gli incubi. Non ho mai avuto problemi ad andare a dormire, anzi sono stata una bambina precoce: uno dei cavalli di battaglia di mia mamma quando vuole vantarsi dei prodigi dei suoi figli è raccontare di quando a tre anni, troppo stanca per le fatiche dell'asilo mi addormentavo a tavola buttandomi giù sulle sedie, poi annunciavo che andavo a letto e mi arrangiavo ad andare in camera, mettere il pigiama e mettermi a letto. Non devono esserci stati molti motivi d'orgoglio dopo quello, in effetti.
Comunque. 
Dormivo in camera con mio fratello, nonostante la casa grandissima, ma non serviva molto. Fino tipo ai 10 anni era un incubo ogni sera. Uno era ricorrente: mi trovavo nel giardino di casa, c'era tantissimo vento, il portone era chiuso e non potevo entrare. Allora cercavo un posto dove potermi nascondere e trovavo nel giardino una cabina telefonica, mi ci chiudevo dentro ma a un certo punto entrava un cavallo e mi diceva di andare via perché quella era la sua cabina. Mi svegliavo spaventatissima, correvo in camera dai miei, battevo sulla spalla di mia mamma - sempre mia mamma, anche se dovevo fare il giro del letto al buio, e chiedevo se potevo dormire lì con loro. Lei ovviamente infartuava, sentendosi toccare al buio mentre dormiva. Quando sono diventata appena più grande mi hanno insegnato ad accendere la mia lucina: allora l'accendevo, correvo in camera dei miei e accendevo la lucina di mia mamma, tornavo indietro in camera mia e spegnevo la mia lucina, poi tornavo da lei e dormivo lì. Immagino fosse comunque traumatico, ma un po' meno spaventoso.
Mi ricordo una volta, ma ero un po' più grande, in cui ho sognato di essere in una stanza piena di teste umane appese alle pareti, uscivo dalla stanza e al di là della parete c'erano tutti i corpi, dritti paralleli al pavimento.

Quando sono cresciuta non ho più avuto incubi ma nemmeno molti sogni. Poi abbiamo cambiato casa, siamo venuti a vivere dove ancora vivono i miei, non sono più andata a dormire con i miei (devono essere stati molto felici). Durante il periodo dell'università ad ogni esame ho avuto la classica notte prima degli esami: andavo a letto che mi sembrava di essere tranquilla, ma poi sognavo di avere il compito in classe con i compagni dell'asilo che erano piccoli ma sapevano più di me, che ero andata in aula in pigiama e senza scarpe, che mi si rompevano tutte le penne con cui cercavo di scrivere, che il professore che teneva l'esame era la mia compagna delle elementari figlia della prof nazi che avrei avuto alle medie (ciao Ines). Non li considero però veri incubi spaventosi, nel senso che mi svegliavo agitata sì, ma non con la paura di morire. 
Anche senza incubi non sono comunque mai stata coraggiosissima di notte: c'è stato un periodo in cui non potevo assolutamente essere l'ultima ad andare a letto, anche se stavo facendo qualcosa o guardando la tv, se vedevo che l'ultimo che era in piedi stava per andare a letto diventavo flash a mettermi il pigiama e andare in camera per non essere l'ultima a spegnere la luce. Ho dormito con l'orso Orso fino a pochi anni fa, ogni notte. Ora che vivo sola OVVIAMENTE L'HO PORTATO, ce l'ho sul comodino, so che è lì, ma ogni tanto ancora mi serve e me lo prendo.

Ma come non parlare dei molti anni in cui non ho dormito scoperta: sì, beh, non sono ancora finiti quegli anni. Siamo tutti d'accordo che il lenzuolo ti protegge giusto? Che bisogna dormire con il lenzuolo che copre fino al naso, perché se qualcuno viene ad accoltellarti la testa è immune, ma il lenzuolo serve a proteggere il resto del corpo? Che se fa caldo puoi tirare fuori il piedino per qualche minuto, ma mai mai mai lo puoi sporgere fuori dal perimetro del materasso, perché altrimenti i mostri che sono sotto al letto e lo afferrano?

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