Sepolti in casa: come tutto ebbe inizio

Il primo passo verso la guarigione è ammettere di avere un problema.

Io ho un problema.

Mi attacco sentimentalmente alle cose e poi quando devo buttare qualcosa mi viene l'ansia. Non so se è perché sono poverella e ho paura di non poter comprare altro o magari sono carenze d'affetto compensate dalle cose. Spero sia la prima perché nel secondo caso fra qualche anno verranno a trovarmi quelli di "Sepolti in casa".

Ogni tanto mi prende il guizzo (guizzo? guizzo) di riordinare e buttare perché boh, mi sembra una cosa bella, una cosa che si fa quando si vuole ricominciare e io voglio ricominciare. Allora mi metto alla scrivania, apro i cassetti uno alla volta e tiro fuori tutto con in testa ben chiaro l'obiettivo di eliminare e poi... Poi mi perdo a guardare e ricordare e va a finire che rimetto tutto dentro com'era prima. E non parlo di cose importanti, come il diario di Titti delle medie pieno di dediche, i peluche che avevo quando avevo 2 anni o il Mio caro diario, ma di cose brutte e che non hanno senso.

Ora però basta, ho deciso di cambiare.
Ho già eliminato soprammobili che erano in camera mia solo perché c'erano sempre stati: bambole di porcellana e bottiglie piene d'acqua colorata che qualcuno ha deciso io dovessi collezionare. Però sono regali e sono costati soldi quindi a buttarli mi sento in colpa, quindi sono finite nell'armadio, non è una vera eliminazione ma è pur sempre qualcosa.
Quello che ho veramente buttato, l'ho fatto un po' alla volta: diari mezzi scritti e mezzi no, spillette da appendere ai vestiti (quelle del 2003 che imitavano la moda degli anni '80), portachiavi, bracciali rigidi e collane trash portate a casa da lavoro e mai messe.

La cosa che mi fa più ansia però sono i vestiti: fino a poco tempo fa il mio armadio era pieno, facevo fatica ad aprire i cassetti e spostare gli appendini per vedere meglio le cose era impossibile, non c'era posto.
Non è che io avessi tanti vestiti, è che non buttavo niente dai tempi delle superiori e avevo anche alcune cose delle medie. Adesso sono riuscita a liberare un pochino di spazio, ma se dovessi veramente buttare tutto quello che non porto e non mi piace più o non mi va più bene dovrei eliminare un'altra metà della roba. Per fortuna sono spinta dal progetto Michela diventa una persona grande in cui una grande parte riguarda me che smetto di vestirmi come una barbona quando sono in casa e come una 16enne in jeans e maglietta quando esco.

È che scegliere è difficile.
Voglio dire, prima dell'estate ho preso il giubbino in jeans delle medie, gli ho staccato il colletto e ho stracciato un po' la tela, ci ho attaccato delle borchie sulla parte sopra, l'ho portato tantissimo e dopo due mesi ne è uscito uno identico su Zara. Alla fine il pensiero è sempre quello, "non si sa mai". Due anni fa se me l'avessero detto non ci avrei creduto che avrei rimesso un giubbino in jeans, neanche morta. E allora potrebbe succedere di nuovo con altre cose, potrei dover ricomprare cose che avevo già.

Ho iniziato dalle cose più ovvie: maglioni bruttini "per stare a casa", pigiami vecchi, camicie bianche rovinate, t-shirt poco serie ma ormai piccole, jeans che mi stanno male.
Devo fare una parentesi su un paio di jeans in particolare: regalo dei 18 anni di mio fratello, Dondup con vita bassa e strappi sul davanti, portati talmente tanto che ho dovuto metterci una pezza sul cavallo perché gli strappi si erano allargati e mi si vedeva il culo. Ecco,  poco tempo fa ho perso qualche chilo e tutta contenta li ho rimessi: una traggedia. Ogni superficie riflettente mi diceva la stessa cosa: come hai fatto per anni a portare questi jeans senza renderti conto di come ti stanno dimmerda? Però non li ho buttati, li ho piegati, imbustati e messi via tra le cose a cui voglio bene, quelle che so benissimo non metterò mai più ma non posso buttare.

A scriverlo sì, ho eliminato un sacco di roba negli ultimi mesi e sembra sia stato facile, ma ognuna di queste cose è sostata sulla scrivania, sulla sedia, sul puff, dietro la porta per un tempo indefinito, finché non mi sono stufata.
E non ho ancora finito.
Ieri ho tirato fuori tre maglioni pesanti da eliminare: uno a righe nere e grigie che mi piacerebbe ancora, ma è in puro poliestere vergine e si è accorciato, uno viola a righe fucsia e uno grigio con davanti dei rombi rosa e fucsia.
ORA: uno è piccolo e ok, gli altri due sono viola e fucsia e rosa e a rombi e quando mai io potrò mai volere indossare di nuovo della roba viola e fucsia e rosa e a rombi? Mai, eppure anche stavolta non ce l'ho fatta a mettere tutto nella borsa da dare via, ma li ho solo spostati dal cassetto alla scrivania e oggi dalla scrivania all'armadio in corridoio.
Prima di sera ce la farò.

Magari domani.

17 commenti:

  1. Ti capisco benissimo!

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  2. NO NO E NO. I vestiti puoi darli in beneficenza, i vecchi giocattoli li regali ad una ludoteca, riempi una sola e unica scatola con diari cartoline e ricordi che vuoi tenere, e poi toglila dalla vista. Ripulisci camera dagli oggetti legati all'infanzia e togli le cose inutili. Tornerai a respirare.

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    1. Lo so lo so lo so, è proprio quello il mio intento. Un po' alla volta.

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  3. Io sono uguale...ho scoperto che soffro di questo "problema" solo quando era il momento di traslocare, che incubo! Comunque concordo con Wannabe Figa (e mi piace anche il suo nickname).

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  4. anche io da poco ho fatto spazio... ho spostato un sacco di cose dall'armadio al ripostiglio, tutte cose pronte per la beneficenza ^^ è difficile ma s'ha da fa!

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  5. Come ti capisco...la soluzione e' attendere il trasferimento fuori casa (il mio e' avvenuto per l'universita') e sperare di avere una madre meno clemente di te (nel mio caso ho avuto fortuna): ha riempito il garage con scatole piene zeppe di oggetti e oggettini. Che sono li' in attesa di essere controllati. So gia' che resteranno li a vita...

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    1. Se vado avanti così direi che quella non è una soluzione per niente.

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  6. Questo post capita a fagiuolo.
    Da quando sono andata via di casa ho cambiato tre appartament: nei primi due avevo pochissimo posto. Andavo avanti e indietro da casa di mia madre con buste piene di vestiti che i vicini avranno pensato che mi stavo trasferendo sotto un ponte.
    Poi quando ci siamo trasferiti nella casa nuova le ho promesso che avrei portato via tutto. Ho sempre rimandato fino a quando quest'estate non mi ha obbligata. Ho portato via solo le cose che realmente volevo, le altre le ho lasciate lì in stand-by: lo ammetto, cose che sicuramente non avrei mai più messo, ma tu che ne sai? Poi che fastidio danno in un armadio di una camera in cui non entra più nessuno?
    Ieri sono andata a trovarla e ho aperto uno dei due armadi per cercare dei gomitili di lana per Mao.
    Ci sono dei CUSCINI. SOLO CUSCINI. Non c'è più ombra dei miei vestiti. Zero, nisba, nada, niet. Ho chiuso gli occhi, fatto un respiro e richiuso l'armadio.
    Ti mando mia madre?

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    1. No beh credo che se qualcuno buttasse le mie cose senza sapere precisamente cosa ha buttato mi verrebbe un attacco di panico tipo.
      Comunque stamattina i tre maglioni sono andati, spariti. Sigh.

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  7. Come ti ho già detto, io sono come te.
    Armadio stracolmo di roba vecchia a cui sono legata sentimentalmente ma che non va più bene da anni.
    E poi la roba accumulata in soffitta, non voglio neanche pensarci.
    Ogni tanto, minacciata dal resto della famiglia, faccio una scelta e vado a mettere qualcosa nei bidoni della caritas, ma sto proprio male fisicamente.
    Non si sa mai, magari tornano di moda le borse con le bambine della Onyx.

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  8. no, liberatene prima che sia troppo tardi. Che io sarei come te ma "sepolti in casa" mi ha messo un'ansia che sto cercando di correre ai ripari prima che sia troppo tardi ;-)

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  9. Wow, leggo dai commenti precedenti che sono in "buona" compagnia ;o)
    Anche io sono una conservatrice affettiva, tutto ciò che era nella mia stanza faceva parte di un ricordo, di solito bello. Quando ero giù e cadevo in uno stato comatoso mi servivano a riprendermi, i ricordi legati a quei piccoli ma significativi oggetti mi facevano star meglio. Ho scritto "era" perchè proprio la settimana scorsa ho fatto repulist della mia vita passata, ma in modo drastico. Ho buttato di tutto ed ho trovato cose che manco ricordavo di avere.
    I diari di scuola, le cartoline ricevute in tutti questi anni, piccoli regali speciali ed altre 2 cosette NO, quelli mi seguiranno per tutta la vita!
    Per i vestiti è diverso, compro talmente poco che se dovessi liberarmene andrei in giro nuda, mi sa che non è il caso!

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    1. Anch'io compro pochi vestiti, ma anche se compri poco e non butti MAI prima o poi arriva il momento in cui devi buttare.

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  10. Io credo di avere più felpe "per stare in casa" che calzini, per dire. Per fortuna che a casa ci sto spesso! Ah, no, non è vero ._.

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  11. devi fare decluttering, riordinare lo spazio attorno a te. Negli ultimi anni mi sono morti entrambi i genitori e devo fare dei lavori di ristrutturazione alla loro vecchia abitazione.Puoi immaginare quante cimeli abbia ritrovato. Ho portato qualcosa a casa, ma molte cose le ho fotografate, cosi' il ricordo è anche materiale. Anche io terrei tutto, ma non voglio incastrarmi in questo ne restarci sepolta. Tra caritas e badanti per i vestiti, gattile per lenzuola e coperte, coop per i libri da buttare- hanno un servizio prestiti per i clienti- mi sono disfatta di tante cose ma con felice, perche' avevano una nuova vita con qualcuno che ne aveva bisogno. Buttare via dispiace sempre, se si trova un utlizzo nuovo si dona con piacere.

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  12. come ti capisco, sono un'acaparratrice seriale, comprendo perfettamente, però mi sono imposta, ciclicamente, di fare un repulisti fisico ed emozionale, e strano ma vero funziona! :)

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