Quando arriva settembre?

È agosto e si vede ovunque.
Da mezzogiorno alle tre per strada non c'è nessuno, il pomeriggio si sentono ovunque le urla dei bambini che si tuffano nelle piscine gonfiabili, nei negozi saldi ovunque e qualcuno ha già messo fuori i primi cappottini, i blog sono pieni di liste per preparare la valigia, richieste di consigli su cosa fare/vedere/mangiare, su twitter chiunque si lamenta degli aeroporti.
Io amo agosto.
Non lo amo perché si va in ferie dal lavoro, non ho ancora avuto l'esperienza di lavorare per un anno intero e dover aspettare le ferie, la mia vita funziona ancora sei mesi alla volta, come se fossi all'università e ragionassi in semestri.
L'anno scorso lavoravo e ho avuto le mie due settimane di ferie ma non sono partita, e l'ho amato comunque il mio agosto.
Partire alle 10 per andare in spiaggia. Morire due ore sotto il sole, fare 15 bagni e 15 docce, mangiare un gelato a pranzo, fare passeggiate e giocare a beach volley. Cenare al chiosco con uno spritz e le pizzette e rimanere fino a quando fa buio. Addormentarsi in macchina al ritorno, che tanto guidano gli altri.
I fine settimana a casa della Marta, accendere la griglia all'una di notte per aspettare quelli che arrivano da Milano, mangiare salsicce alle tre e fare il bagno in piscina alle quattro congelandosi anche la punta dei capelli. Dormire in tre in orizzontale su un divano letto. Andare a comprare le briosche per tutti al mattino e i tranci di pizza per pranzo, fare le parole crociate senza schema in tre e non riuscire comunque a finirle perché il sole ti annebbia i pensieri, mangiare ananas a pezzi e raccontare la propria vita a un napoletano che vive a Milano e hai conosciuto la sera prima, guardare dal lettino i pazzi che fanno bungee jumping, controllare la sera dopo la doccia i segni del costume sulla pelle.
Amo agosto.
Odio questo agosto.
Odio tutti, perché tutti stanno vivendo il mio agosto.


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