Dopo settimane, mesi, anni di titubanza ho accettato i prodotti bio nella mia vita, iniziando da shampoo, balsamo, maschera e aggiungendo poi altro.
Devo confessare purtroppo che l’unico motivo che mi ha spinto a provare è che mi si promettevano capelli bellissimi, mentre non ero molto interessata né al fatto di buttarmi addosso siliconi, petrolati e altro di cancerogeno, né ai danni che questi prodotti provocano all’ambiente. Non è un bellissimo discorso da fare, lo so, lo so.
Vittima del terrorismo psicologico di chi era passato ai prodotti bio prima di me, e continuava a dirmi “per 2-3 mesi avrai capelli di merda, poi bellissimi”, ci ho messo davvero un secolo a decidermi perché i miei capelli sono già belli e richiedono zero manutenzione, quindi non vedevo il motivo di dovermi sorbire quei 2-3 mesi di capelli di merda. Però ero curiosa, quindi un giorno ho comprato shampoo, balsamo, crema, olio (spendendo un patrimonio) e ho iniziato il tutto, per altro con una serie di flaconi di prodotti “normali” ancora da finire e di scorta nell’armadietto.
La reazione dopo uno, due, tre lavaggi è stata: tutto qua?
Niente di negativo per carità, ma neanche niente di positivo: non ho subito i 2-3 mesi di capelli di merda e non ho visto differenze, se non il fatto di aver speso 6 euro e passa per uno shampoo. In un forum a caso di pazze fissate con i capelli, ho letto che il motivo per cui c’è questo passaggio di capelli brutti è che lo shampoo cattivo (BRUTTO! CATTIVO!) non cura i capelli danneggiati ma li riveste, quindi quando i siliconi vengono lavati via i capelli restano danneggiati e “scoperti”, e ci vuole un po’ di tempo perché lo shampoo buono li ripari e tornino ad essere belli, ma a quel punto saranno belli e sani. E voi non vi sareste buttati addosso cose dannose per voi e per l’ambiente.
Non avendo visto conseguenze, ho concluso che i miei capelli non erano danneggiati. Nel frattempo in preda alla mania del bio avevo comprato altri 4 tipi di shampoo. Mi sono indebitata, ho dovuto far prostituire il mio orso di peluche Orso, ho approfittato per mettermi in dieta per comprare meno da mangiare.
È successo però che li sto finendo… e non credo sinceramente che continuerò. Sono una brutta persona: non riesco a farmi spaventare dalla presunta dannosità di questi prodotti per noi: in fondo me li metto sui capelli e i capelli sono una cosa morta, ok la cute no, però poi li lavo via no? lo shampoo cattivo mi penetra nella scatola cranica e mi brucia il cervello? Non sono nemmeno, purtroppo, scusate, così consapevole dei danni che questi prodotti provocano all’ambiente. E la mia povertà supera anche quel poco di coscienza ambientale che ho. Con il prezzo di uno shampoo bio ne compro 4 dei miei amati Ultradolce.
Ho invece iniziato a usare alcuni cosmetici bio o comunque con ingredienti buoni: crema viso e corpo, siero, sapone detergente per il viso, struccante. Se qualcuno a questo punto avesse un pochino cambiato idea e avesse iniziato a pensare che non sono proprio del tutto una brutta persona NO, vi spiego subito che no. A me piacciono i trucchi belli, mia mamma mi ha inculcato questa cosa che devi comprare la crema da 50 € perché è bella e funziona di più. Mi piacciono le confezioni belle, mi piace che la marca sia conosciuta, anche se poi non è vado in giro con la confezione Lancome in testa. È successo però che EHI DI NUOVO, SONO POVERA. Quindi no Lancome, no Clinique, c’è l’affitto da pagare entro il 10 del mese e mi sono messa a cercare qualcosa che costi poco. Però io soffro, se vedo la scatolina bianca Nivea o quella plasticosa di Garnier, io soffro, sto proprio male dentro. Ho bisogno almeno di un valore aggiunto e i prodotti bio mi sono venuti in aiuto: non sto comprando una crema Lancome, ok, il vasetto è semplicemente in vetro rotondo, la marca scritta in Arial 14, il tappo orribilmente fucsia e opaco, però mi sto spalmando una cosa buona, che mi fa bene, il bio è di moda e ho speso solo 12 euro.
Cercare scuse per autoconvincersi a spendere meno non sono proprio convinta che sia da sani di mente, ma alla fine sto facendo la cosa giusta, per i motivi sbagliati ok, ma l’importante è il risultato no?
Che poi, a dirla tutta, è venuto fuori che sono davvero più buoni e mi sto trovando da dio.
Ho anche iniziato a sostituire i vari detergenti per la casa con prodotti bio-vegan-salcazzo che ho trovato semplicemente al supermercato e che costano anche meno dei prodotti più famosi (no, è probabile che non lo farei se esistessero solo quelli dei supermercati biologici che piuttosto conviene andare in gioielleria).
Ripeto, l’importante è il risultato, no?
Poi giuro, ad essere più informata e consapevole ci sto provando.
Devo confessare purtroppo che l’unico motivo che mi ha spinto a provare è che mi si promettevano capelli bellissimi, mentre non ero molto interessata né al fatto di buttarmi addosso siliconi, petrolati e altro di cancerogeno, né ai danni che questi prodotti provocano all’ambiente. Non è un bellissimo discorso da fare, lo so, lo so.
Vittima del terrorismo psicologico di chi era passato ai prodotti bio prima di me, e continuava a dirmi “per 2-3 mesi avrai capelli di merda, poi bellissimi”, ci ho messo davvero un secolo a decidermi perché i miei capelli sono già belli e richiedono zero manutenzione, quindi non vedevo il motivo di dovermi sorbire quei 2-3 mesi di capelli di merda. Però ero curiosa, quindi un giorno ho comprato shampoo, balsamo, crema, olio (spendendo un patrimonio) e ho iniziato il tutto, per altro con una serie di flaconi di prodotti “normali” ancora da finire e di scorta nell’armadietto.
La reazione dopo uno, due, tre lavaggi è stata: tutto qua?
Niente di negativo per carità, ma neanche niente di positivo: non ho subito i 2-3 mesi di capelli di merda e non ho visto differenze, se non il fatto di aver speso 6 euro e passa per uno shampoo. In un forum a caso di pazze fissate con i capelli, ho letto che il motivo per cui c’è questo passaggio di capelli brutti è che lo shampoo cattivo (BRUTTO! CATTIVO!) non cura i capelli danneggiati ma li riveste, quindi quando i siliconi vengono lavati via i capelli restano danneggiati e “scoperti”, e ci vuole un po’ di tempo perché lo shampoo buono li ripari e tornino ad essere belli, ma a quel punto saranno belli e sani. E voi non vi sareste buttati addosso cose dannose per voi e per l’ambiente.
Non avendo visto conseguenze, ho concluso che i miei capelli non erano danneggiati. Nel frattempo in preda alla mania del bio avevo comprato altri 4 tipi di shampoo. Mi sono indebitata, ho dovuto far prostituire il mio orso di peluche Orso, ho approfittato per mettermi in dieta per comprare meno da mangiare.
È successo però che li sto finendo… e non credo sinceramente che continuerò. Sono una brutta persona: non riesco a farmi spaventare dalla presunta dannosità di questi prodotti per noi: in fondo me li metto sui capelli e i capelli sono una cosa morta, ok la cute no, però poi li lavo via no? lo shampoo cattivo mi penetra nella scatola cranica e mi brucia il cervello? Non sono nemmeno, purtroppo, scusate, così consapevole dei danni che questi prodotti provocano all’ambiente. E la mia povertà supera anche quel poco di coscienza ambientale che ho. Con il prezzo di uno shampoo bio ne compro 4 dei miei amati Ultradolce.
Ho invece iniziato a usare alcuni cosmetici bio o comunque con ingredienti buoni: crema viso e corpo, siero, sapone detergente per il viso, struccante. Se qualcuno a questo punto avesse un pochino cambiato idea e avesse iniziato a pensare che non sono proprio del tutto una brutta persona NO, vi spiego subito che no. A me piacciono i trucchi belli, mia mamma mi ha inculcato questa cosa che devi comprare la crema da 50 € perché è bella e funziona di più. Mi piacciono le confezioni belle, mi piace che la marca sia conosciuta, anche se poi non è vado in giro con la confezione Lancome in testa. È successo però che EHI DI NUOVO, SONO POVERA. Quindi no Lancome, no Clinique, c’è l’affitto da pagare entro il 10 del mese e mi sono messa a cercare qualcosa che costi poco. Però io soffro, se vedo la scatolina bianca Nivea o quella plasticosa di Garnier, io soffro, sto proprio male dentro. Ho bisogno almeno di un valore aggiunto e i prodotti bio mi sono venuti in aiuto: non sto comprando una crema Lancome, ok, il vasetto è semplicemente in vetro rotondo, la marca scritta in Arial 14, il tappo orribilmente fucsia e opaco, però mi sto spalmando una cosa buona, che mi fa bene, il bio è di moda e ho speso solo 12 euro.
Cercare scuse per autoconvincersi a spendere meno non sono proprio convinta che sia da sani di mente, ma alla fine sto facendo la cosa giusta, per i motivi sbagliati ok, ma l’importante è il risultato no?
Che poi, a dirla tutta, è venuto fuori che sono davvero più buoni e mi sto trovando da dio.
Ho anche iniziato a sostituire i vari detergenti per la casa con prodotti bio-vegan-salcazzo che ho trovato semplicemente al supermercato e che costano anche meno dei prodotti più famosi (no, è probabile che non lo farei se esistessero solo quelli dei supermercati biologici che piuttosto conviene andare in gioielleria).
Ripeto, l’importante è il risultato, no?
Poi giuro, ad essere più informata e consapevole ci sto provando.
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