Sono qui stessa sul letto che mi guardo le punte delle dita dei piedi. Starei leggendo, starei, in realtà Emma è qui che mi guarda e faccio un po' fatica ad andare avanti e se giro appena la testa vedo il libro di Jo Nesbo che invece lo so che lo finirei in 2 giorni.
Mi guardo le dita dei piedi che ho appena pitturato di nero, non le unghie ma proprio le dita, nel senso che parto bene e poi finisce che mi pitturo mezzo dito e devo togliere tutto col cottonfiok. Lo smalto sui piedi è solo nero, sia chiaro, il rosso non va bene, il bianco è bello se sei Sincerely Jules, il rosino se sei chic e francese. Per tutte noi comuni mortali lo smalto sui piedi è nero.
Stavo pensando che da quando vivo sola penso poco ai miei genitori. Li vedo una volta la settimana, ci sentiamo un paio di volte al telefono, sempre con mia mamma perché mio papà è allergico al telefono.
Anch'io sono abbastanza allergica al telefono, oltre che abbastanza riservata e quindi finisce che non diciamo granché ma cose come cos'hai mangiato, ho visto un paio di sandali sul giornale, ha piovuto lì stanotte.
Mi sono abituata abbastanza velocemente a stare da sola, a dormire da sola. Faccio le mie cose, mi è capitato di dimenticarmi di telefonare perché stavo guardando un telefilm. È una cosa che non mi fa stare male, lo faccio naturalmente, ma mi intristisce quando ci penso.
Ancora di più, mi rende triste pensare che la loro vita vada avanti senza di me. Un colpo al cuore quando mio papà compra la carne e fa i sacchetti per 3, quando pesa la pasta e va in automatico e non mi conta perché non sono più compresa nel sistema automatico di pesaggio alimenti "a pugnetti".
Non so perché tutto a un tratto mi sono intristita. Questa mattina ero contenta, sono andata in posta a spedire la mia prima vendita su Depop, ho fatto colazione in quella bakery tanto instagram e ho mangiato un cornetto vegano molto buono, ho camminato 5 km, ho provato un top molto bello da Mango e per una volta che c'erano solo L la L mi sta larga, ho cercato jeans neri a vita alta ma non esistono.
E sono tornata a casa, ho attaccato il telefono al caricabatterie perché come al solito ho fatto troppe foto e ora aspetto qui, che la batteria si carichi, che lo smalto si asciughi, che arrivi l'ora per uscire che c'è il mercatino vintage e anche il gay pride, che mi venga voglia di tornare a leggere.
E ora ho anche scritto un post di cose a caso.
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