Auto-terapia

Ho bisogno di capire una cosa.
E quando io devo capire (o decidere) una cosa, la dico a qualcuno, ascolto le risposte e poi faccio quello che voglio. Il confronto però mi serve per chiarirmi le idee.

Dunque, ho fatto un blog. Ci scrivo le mie cavolate, mi illudo che possano interessare a qualcuno, però non l'ho detto a nessuno.
Non è che debba comunicarlo ai miei o emettere un comunicato stampa, però, per esempio, non ho messo il link su facebook o su twitter. Avevo all'inizio messo qui il widget che portava al mio profilo twitter, ma siccome è il mio profilo reale, nel senso che ci son nome e cognome, e che mi seguono persone che conosco realmente, l'ho tolto. Avevo anche messo la mia foto sul profilo, e poi ho ripiegato per il mio amato Gatto con gli Stivali.
Ora quello che devo capire è, perchè mi faccio tutti questi problemi?
E' ormai consolidato che mi preoccupo troppo di quello che pensa la gente, non mi piace attirare l'attenzione così non mi vesto troppo stravagante, mi faccio problemi anche per le cavolate più assurde, come mettere lo smalto per andare all'università, per non parlare delle gonne, totalmente assenti dal mio armadio perchè la mia mente malata mi dice di non metterle. Mi ritrovo a odiare ragazze che sono il doppio di me ma che hanno il coraggio di indossare una gonna.
Non sono manie di protagonismo, direi tutto il contrario tipo voglia di sparire.
Giro per blog, e non posso fare a meno di chiedermi come si sentono le persone che scrivono, come reagiscono di fronte al commento scritto di un amico, o a un riferimento al blog fatto a voce.
Ho anche messo sotto ai post i bottoncini per condividere, quando so benissimo che mai avrò il coraggio di pubblicare un link da qualche parte.

Inutile dire che se qualcuno che conosco realmente seguisse questo blog non avrei minimamente il coraggio di scrivere queste cose. E la mia testa bacata mi porta a farmi questi problemi anche di fronte a chi non conosco.  Lo commento questo blog? E se rompo le scatole? Ma a chi interessa quello che scrivo? 
E non è detto che questo post faccia eccezione, non mi stupirei a cancellarlo ora o tra due giorni.

Mi sa che mi serve un terapista.

12 commenti:

  1. A me interessa :) A volte sarei tentata di aprirne uno anch'io, per potermi sfogare un po' (dal vivo non ho molte persone con cui farlo... diciamo nessuno a parte il mio meraviglioso ragazzo), ma 1) non sono costante (vedi diari delle elementari) 2) non vorrei che la gentaglia che conosco ci capitasse e si intrufolasse nella mia vita (anche se di una sua piccola parte).
    Quindi secondo me non farti problemi, il bello di Internet è che, se lo si cerca, si trova l'anonimato.

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  2. Beh se fai come me fino ad ora è difficile che ci capiti qualcuno che conosci, più anonimo di così :D

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  3. Ti dirò, anche io la pensavo come te, anche io non l'ho detto a nessuno del mio blog, anche io mi sento un po' in imbarazzo, però alla fine, dopo secoli di anonimato, mi sono decisa ad aprirne uno con nome e cognome. Qualcuno che conosco lo legge, però sono pur sempre io che decido cosa svelare di me e cosa no..;)
    Comunque sia non smettere di scrivere ti prego, anzi, grazie di essere passata da me, altrimenti non ti avrei mai scoperta!!!
    Facciamo così, se vuoi non ti linko sulla mia pagina, però posso seguirti? Prometto che tutto quello che scrivi non lo dico a nessuno ;)

    Un bacione!

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  4. Ahahahaha oddio il tuo commento mi fa sentire una scema :D
    Alla fine l'obiettivo è scrivere ma anche conoscere altre persone interessanti, anche se solo virtualmente, quindi in realtà sto pensando di rimettere qui il link a Twitter, ma non su Twitter il mio blog, quello è ancora troppo :D
    Tu linka pure fai tutto quello che vuoi, io non ti seguo perchè col sistema di Blogger non mi trovo, ma sappi che ti ho salvato nei preferiti!

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  5. Ti rispondo anche qui.
    Adoro Palahniuk, è proprio una passione viscerale. Sono abbastanza maschilista in alcune letture. Ad esempio adoro Houllebecq, che a detta di tutti è misogino e crudele con le donne. Io penso sia solo realista...

    Per il template è modificato da me nel colore, nell'immagine, nelle impostazioni. Se vuoi posso darti il link del modello originale, ma ti pregherei di non riprodurlo uguale. ;)

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  6. Ti consiglio "La possibilità di un'isola". :)

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  7. Bien, alla prossima tappa in libreria inizierò da quello!
    (questo metodo di comunicazione da blog a blog non è proprio il massimo ahahaha)

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  8. Ciao, è la prima volta che passo da qui. Mi piace molto come scrivi. Sto per mettere il tuo blog tra i preferiti quindi non lo chiudere... ok? :)

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  9. No non lo chiudo, fin qui ci son arrivata..il punto adesso è 'aprirlo' un po' di più :D

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  10. XD hihihihi, le crisi bloggose!
    Momo

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  11. Io condivido l'uso dell'anonimato, voglio dire, in internet sarebbe sbagliato fingersi qualcuno che non si è, ma non ci trovo nulla di strano nello spogliarsi delle proprie generalità per esprimersi in libertà, è come se si affidasse alla rete la proprio essenza, senza alcun timore e questo è forse uno degli usi migliori di internet!
    Quindi tornando alla tua ultima frase del post, mi sento di dirti che scrivere e curare un blog con queste premesse è in sè una terapia :) Almeno per me è una bella esperienza, anche se la tipologia di blog è differente :P

    :)

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  12. Esatto è proprio quello che intendevo..il punto non è fingere di essere qualcosa che non sono, ma proprio essere libera di dire quello che voglio :D

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